Acquanegra, smaltimento illecito e rogo di rifiuti: denunciati titolare e operaio di un'importante azienda agricola

Acquanegra Carabinieri DenunceRifiuti-19SettembreACQUANEGRA SUL CHIESE, 19 set. - Alcuni giorni fa ai carabinieri di Acquanegra sul Chiese è arrivata la segnalazione di cittadini che lamentavano la presenza di un fumo denso e dall'odore acre provenire dall'interno di un'azienda agricola del posto.

Quando i militari Forestali - accompagnati dai colleghi delle stazioni di Acquanegra e Goito e dai veterinari dell'Ats Valpadana vista la presenza nell'azienda di circa 900 capi bovini - hanno effettuato il sopralluogo si sono trovati di fronte a tracce evidenti di diversi roghi con ancora visibili i resti di materiali bruciati, ma anche una generalizzata grave situazione di accumulo incontrollato di enormi quantità di rifiuti di natura mista, in evidente stato di abbandono, presente nelle diverse pertinenze aziendali.

Migliaia di pneumatici esausti, pallets in legno, tubi metallici, cisterne in cemento, fusti metallici contenenti lubrificanti e olii di natura oscura, attrezzature ed utensilerie agricole dismesse, reti metalliche e di plastica, traversine in cemento, residui edilizi, vetri, pannelli per l'edilizia, autoveicoli, elettrodomestici, trattori, vernici. I Carabinieri hanno, quindi, posto sotto sequestro preventivo tutto il materiale presente, consentendo, comunque, la continuazione dell'attività di allevamento dei bovini, riconosciuti dai veterinari dell' ATS in normali condizioni di salute e regolarmente gestiti.

Il titolare dell'importante azienda agricola, A. F. di 57 anni, nato e residente ad Acquanegra, e l'operaio, ritenuto responsabile dello smaltimento illecito di rifiuti mediante il loro abbruciamento, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Mantova con le pesanti accuse di aver costituito degli ingenti depositi incontrollati di rifiuti, anche pericolosi, ed averne illecitamente smaltito grosse quantità mediante combustione, comportamenti che il D. Lgs. 152/2006 sanziona con pene detentive da tre mesi a cinque anni e ammende da duemilaseicento a ventiseimila euro, oltre naturalmente all' obbligo di provvedere al loro tempestivo regolare smaltimento ed alla bonifica del suolo.


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