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Canneto, acqua sporca, schiuma, puzza e moria di pesci nel Canale Naviglio
CANNETO SULL'OGLIO, 28 lug. - Acqua sporca, marrone con la presenza di un evidente schiuma biancastra.
Il tutto accompagnato da un odore acre e pungente e una successiva moria di pesci. Questo quanto hanno riferito di aver visto e annusato, nella giornata di venerdì 27 luglio, alcuni cittadini cannetesi nelle acque e del Canale Naviglio.
Si tratta del corso d'acqua che nasce a Gavardo, in provincia di Brescia, raccoglie le acque risorgive dell'alta pianura bresciana sfociando proprio a Canneto sull'Oglio, nel fiume Oglio, attraversando il centro abitato del paese.
La moria di pesci segnalata è stata successiva all'avvistamento dele anomalie nell'acqua del canale. In particolare a lasciarci le pinne sono stati esemplari di persico reale e barbi. Specie che, come spiega Matteo Moriero, pescatore e volontario di FIPSAS e dell'Associazione Ecologica Museo Oglio Chiese, "sono pesci più delicati e risentono maggiormente dell'inquinamento, come le tinche ed i lucci che da anni sono scomparsi totalmente o quasi in questo canale a causa dell'inquinamento; è in ogni caso positivo che siano tornati esemplari di persico reale da tempo assenti, segno che la qualità delle acque è tendenzialmente migliorata, ma episodi del genere vanificano ogni sforzo...".
Angelo Beltrami, volontario di A.e.m.o.c, storica associazione locale che si occupa di tutela dell'ambiente fin dagli anni settanta, evidenzia che "episodi simili non sono nuovi e spesso si manifestano a seguito di temporali improvvisi come quello avvenuto giovedì 26 luglio in serata (in un'ora su Canneto sono caduti circa 25 mm di pioggia) e rischiano di alterare seriamente l'ecosistema naturale del corso d'acqua perché in casi simili la percentuale di ossigeno diminuisce drasticamente ed i pesci muoiono per soffocamento; senza contare la contaminazione dell'ambiente fluviale con altre sostanze nocive come reflui di varia natura, tensioattivi, metalli pesanti e altri agenti inquinanti".
Da considerare inoltre che, precisa Aemoc in una nota, "la pessima qualità delle acque, potrebbe anche non giovare alle aziende agricole locali, data la stagione estiva; il canale Naviglio è una storica fonte di approvvigionamento di acqua per i terreni cannetesi coltivati a vivaio e a seminativo".
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