Chiusura consultori: l'Asst smentisce, ma il Comitato dell'Ospedale di Pieve chiede incontro con direzione mentre M5S e Pd in Regione depositano mozione urgente

Mantova OspedaleCarloPoma4 CorsieMANTOVA, 24 mag. - Il direttore generale dell'Asst di Mantova, Raffaello Stradoni, ha smentito sulla stampa locale la chiusura di 8 consultori pubblici a Mantova e provincia. Rimane comunque la preoccupazione per la riorganizzazione dei servizi accennata dallo stesso direttore. Preoccupazione scitta nero su bianco dal Comitato per la Tutela e la Pomozione dell'Ospedale di Pieve di Coriano che pur esprimendo "sincero sollievo" per le dichiarazioni di Stradoni chiede un incontro con lo stesso direttore.

I consiglieri regionali Fiasconaro (M5S) e Forattini (PD), intanto hanno depositato una mozione urgente nella quale chiedono un intervento urgente dell'assessore.

"Ci pare di capire - spiega Daniela Besutti, presidente del Comitato - che si attuerà, comunque, lo spostamento di una parte del personale dei consultori verso i tre punti nascita, nell'ambito della riorganizzazione per il periodo estivo. Inoltre, il direttore Stradoni parla di riorganizzazione dei servizi, con riferimento anche al Destra Secchia".

Il Comitato prosegue ricordando che "A fronte di questi cambiamenti, vogliamo ribadire che le prestazioni offerte dai consultori pubblici, fondamentali per la salute delle donne, lo sono ancora di più in una zona come il Destra Secchia, che negli anni ha già subìto una notevole riduzione di servizi, sanitari e non solo. Ad esempio, un aspetto da tenere presente è la scarsità di mezzi pubblici, che aumenta nel periodo estivo, e che può rappresentare un ostacolo non da poco se si allungano le distanze. Nel 2018 gli utenti che si sono rivolti ai consultori familiari di Poggio Rusco e Ostiglia sono stati oltre 3000: si tratta di numeri importanti. E non si può dimenticare che questa zona della Lombardia è al confine con Veneto ed Emilia, e da là arriva un terzo degli utenti sia dell'ospedale di Pieve, sia dei consultori di Ostiglia e di Poggio Rusco. L'interregionalità da noi è già realtà e anche in questo caso, come per l'ospedale, sembra che non si voglia tenerne conto. Guardiamo poi al fatto che si tratta di una zona con molti anziani e famiglie meno abbienti. I consultori sono fondamentali per dare le cure appropriate a persone, donne in particolare, che altrimenti non potrebbero permettersi di rivolgersi agli ambulatori privati. Senza i consultori, queste persone potrebbero arrivare in pronto soccorso o direttamente in ospedale con problemi ben più gravi (e relativo aumento di costi). Quindi, l'importanza di una presenza, significativa e non di facciata, dei consultori nel Destra Secchia sta anche nella necessaria continuità del servizio rispetto all'ospedale".

Per questo motivo il Comitato chiede di essere coinvolto prima che la direzione proceda a una riorganizzazione dei servizi.

FIASCONARO E FORATTINI MOZIONE URGENTE IN REGIONE. Preoccupazione per la paventata chiusura di 8 consultori fra Mantova e Provincia è stata manieìfestata anche dai consiglieri regionali Andrea Fiasconaro (M5S) e Antonella Forattini (Pd) che ieri mattina hanno depositato una mozione urgente rivolta all'assessore competente, Gallera. La procedura d'urgenza per la discussione dell'atto sarà richiesta dai due gruppi politici nel prossimo Consiglio regionale utile, il 28 maggio prossimo.

La mozione chiede alla Lombardia di scongiurare la chiusura dei consultori dall'1 giugno affinché venga garantita la continuità delle attività prestate a migliaia di cittadine e cittadini.

Forattini e Fiasconaro dichiarano: "La chiusura dei consultori deve essere assolutamente evitata. Attendiamo un intervento diretto dell'Assessore Gallera a partire dalla convocazione di un tavolo di Coordinamento dei sindaci del mantovano. L'urgenza della nostra mozione è ampiamente motivata, i primi consultori chiuderanno già l'1 giugno".

"Non possiamo permetterci l'interruzione dalla sera alla mattina di un servizio di sostegno alla donna, alla famiglia e alla coppe. In questo campo ogni decisione calata dall'alto e senza logica è inaccettabile e pericolosa. Le comunità locali vanno sempre coinvolte e la Lombardia ha il dovere di garantire la continuità dei servizi. Non vogliamo sentir parlare di chiusure, al massimo di razionalizzazione nell'ottica del rafforzamento dei servizi. Ogni decisione in questo campo va presa con i tempi giusti e deve essere assunta in modo razionale, dati alla mano sulla frequenza dei consultori. Non è accettabile che otto centri chiudano dalla sera alla mattina senza un dibattito tra istituzioni e cittadini e senza un'informazione adeguata sul territorio. La Lombardia non può trattare la nostra città come se fosse in un'altra regione e il Consiglio regionale ha il dovere di esprimersi", concludono i portavoce.


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