Moglia, il Consiglio di Stato respinge il ricorso dell'Ecologia Papotti e l'impianto rifiuti non si farà

Moglia ImpiantoRifiutiPapotti Protesta1MOGLIA, 12 feb. - Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della ditta Ecologia Papotti sulla sentenza del Tar di Brescia che nell'ottobre 2017 aveva accolto la legittimità del "no" all'impianto di smaltimento rifiuti già espresso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel gennaio 2016.

Tar che aveva accolto le ragioni del Comune di Moglia e del Comitato per la Salute e del Comitato Imprenditori, contrari alla realizzazione dell'impianto. La sentenza del Consiglio di Stato dovrebbe mettere fine alla vicenda.

Molto soddisfatti i rappresentanti del Comitato Civico per l'Ambienete e la Salute di Moglia che sulla loro pagina Facebook scrivono: "Nella sentenza, di cui daremo in seguito i riferimenti per poterla leggere integralmente, viene confermata la corretta applicazione del PRINCIPIO DI PRECAUZIONE e vengono contestati i punti sollevati dalla ditta ricorrente. Riteniamo che questo possa mettere la parola FINE sull'intera questione".

La richiesta da parte della ditta Ecologia Papotti di realizzare a Moglia un impianto per lo smaltimento di rifiuti risale al 2012, un anno particolarmente difficile per Moglia, colpita duramente dal terremoto. Ma lentamente è cresciuta in paese una opposizione piuttosto diffusa al progetto culminata nella marcia del luglio 2015 con centinaia di cittadini e ambientalisti in corteo per difendere il diritto alla salute; la comunità mogliese si è ritrovata unita nelle manifestazioni, le raccolte firme e nelle istituzioni per esprimere la propria contrarietà ad un insediamento industriale di smaltimento rifiuti collocato a 500 metri da una scuola, a 200 dalla piscina comunale e a 150 dal centro sportivo.

Il 4 ottobre del 2017 una delegazione del comitato civico di Moglia e Bondanello per l'ambiente e la salute, insieme alle Istituzioni mogliesi, è stata presente anche a Brescia durante la discussione del ricorso in aula al Tar.

Ieri la sentenza del Consiglio di Stato che dovrebbe chiudere per sempre la vicenda.

(e.s.)


Questo sito utilizza cookie di terze parti (leggere la pagina informativa per approfondimento). Continuando con la navigazione si accetta il loro uso. Per informazioni dettagliate sulla normativa dei cookies, leggi la nostra privacy policy.

Accetto i cookies per questo sito.

EU Cookie Directive Module Information