Grande Mantova, iniziato l'iter in Regione per la fusione dei Comuni

Mantova GrandeMantova RegioneLombardia-23GennaioMANTOVA, 23 gen. - L'idea della "Grande Mantova" ha ora la forma concreta di un progetto di legge di iniziativa popolare, che è approdato nella Commissione Affari Istituzionali del Consiglio regionale, presieduta da Alessandra Cappellari (Lega).

La proposta prevede l'indizione di un referendum per la fusione dei Comuni di Curtatone, Borgo Virgilio, Porto Mantovano e San Giorgio con il Comune capoluogo.

Le ragioni della iniziativa, su cui da diversi mesi si è acceso il dibattito, hanno a che fare con l'idea di una maggiore visibilità ed attrattività internazionale, di un arricchimento sociale, culturale ed economico di Mantova e dei suoi territori, come è stato spiegato oggi dal Comitato civico che ha presentato il progetto, durante un'audizione con la Commissione.

La prossima settimana la Commissione incontrerà il Comitato civico che si dichiara contrario al progetto e fra due settimane saranno sentiti sull'argomento i Sindaci dei Comuni interessati ed i vertici della Provincia.

La procedura legislativa prevede che il Consiglio regionale deliberi sulla indizione del referendum entro il 31 maggio e che, in caso di voto favorevole dell'Assemblea regionale, la data di effettuazione venga indicata dalla Giunta regionale (sentita la Prefettura) entro il 20 luglio.
Lo svolgimento effettivo del referendum sarebbe previsto indicativamente in una domenica di ottobre e dovrebbe interessare la popolazione di tutti i Comuni coinvolti.

La votazione si intende favorevole alla municipalità unica nel caso in cui l'esito sia favorevole in ciascuno dei Comuni.

Sono stati sentiti alcuni dei promotori, tra cui i consiglieri comunali Michele Annaloro e Giuliano Longfils. "Durante l'audizione hanno spiegato il loro progetto, alla presenza di quasi tutti i componenti della seconda commissione – ha spiegato la Presidente della seconda commissione, Alessandra Cappellari - L'aggiornamento dell'esame del Pdl viene fissato a mercoledì prossimo, con l'audizione del comitato per il No. Un'audizione, quella odierna, che si è protratta per un'ora, nel corso della quale, dopo l'esposizione sono stati chiesti chiarimenti in merito al numero delle firme provenienti dai comuni interessati alla fusione e quante invece provenivano dai comuni fuori dalla cintura".

"E' la prima volta che viene analizzato un processo di fusione che ha origine da una legge di iniziativa popolare – ha tenuto a sottolineare, in conclusione, Cappellari - ed è stato spiegato ai promotori che il procedimento è complesso e i tempi minimi necessari impediscono di fatto che si possa addivenire al referendum prima della consultazione amministrativa di maggio prevista in tre dei cinque comuni coinvolti".


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