Viadana, preoccupa lo studio preliminare sulla presenza di formaldeide: martedì la petizione a Bruxelles

Viadana CheAriaTira Formaldeide1VIADANA, 20 gen. - La formaldeide è una sostanza cancerogena certa, come dichiarato nel 2016 dall'Unione Europea che viene prodotta da diversi tipi di processi produttivi chimici utilizzati nell'industria e nell'agricoltura. Sul territorio mantovano si produce quasi il 12% della formaldeide prodotta in tutta Europa. Lo studio epidemiologico "Viadana 2", realizzato da ex Asl di Mantova con ausilio dell'Università di Verona e presentato nel maggio 2012, evidenzia nei bambini del viadanese "l'esistenza di una danno cellulare precoce" e analisi preliminari hanno evidenziaro un'associazione statisticamente significativa tra esposizione a formaldeide e ricoveri per patologie dell'apparato respiratorio, nella popolazione pediatrica del distretto.

Di Formaldeide e della sua pericolosità si è parlato venerdì sera a Viadana, all'auditorium Gardinazzi, nell'ambito del convegno "Che aria tira?" organizzato dal M5S viadanese, al quale ha partecipato anche l'europarlamentare Eleonora Evi.

Proprio quest'ultima ha affermato che supporterà la petizione europea inoltrata dall'associazione "Noi Ambiente e Salute" nella quale si chiede di vietare l'utilizzo della sostanza a favore di sostanze alternative non pericolose, che già vengono utilizzate in altri paesi europei. Fondamentale sottolineare che questa azione non vuole porsi in contrasto con le aziende produttive del territorio - come sottolineato dai sottoscrittori della petizione - ma, anzi, si propone di disegnare, in stretta collaborazione con le aziende stesse, un percorso volto a conciliare le esigenze dei piani industriali nel processo di riconversione degli impianti, i diritti dei lavoratori e la tutela della nostra salute e delle future generazioni.

Relativamente alla petizione sulla formaldeide, l'europarlamentare Eleonora Evi ha detto che, essendo pervenuta poco tempo dopo il recepimento della dichiarazione di cancerogenità certa della sostanza, gli organismi comunitari sono obbligati a farsi carico del problema e a pervenire a una normativa restrittiva da estendere a tutti i paesi memri dell'UE.

Il dottor Mario Franzini, medico chirurgo e membro dell'Associazione Prevenzione Tumori Onlus di Guastalla, ha illustrato i risultati dello studio preliminare condotto in collaborazione col biologo Spaggiari e l'ex tecnico di ARPA reggiana Busana, con lo scopo di evidenziare le ricadute della produzione di formaldeide nel territorio interessato dai due insediamenti industriali che la producono ed utilizzano (Viadana e Pomponesco), rapportando i dati rilevati con quelli di zone dell'appennino reggiano, solo marginalmente interessate dal fenomeno.
I rilevamenti hanno evidenziato una forte presenza del "marcatore cancerogeno", non solo nell'aria ma anche nelle falde acquifere; il dr. Franzini ha infatti spiegato che la formaldeide si disperde nell'aria in forma gassosa ma, in parte, si lega all'umidità presente nell'aria stessa e ricade al suolo, venendo assorbita dal terreno e percolando nelle falde acquifere.

Gli effetti tossici certi della formaldeide sono riferiti solo a quella inalata; relativamente a quella ingerita, per ora, c'è solo il sospetto in quanto la quantità assorbita dall'organismo è ritenuta irrilevante ai fini patologici.
Dai rilievi dello studio preliminare, come spiegato da Franzini, si è evidenziata la presenza di formaldeide nei corsi d'acqua della nostra zona (in particolare Pomponesco) in misura preoccupante.
Utilizzato, infatti, lo stesso principio seguito per definire la quantità massima tollerabile nell'acqua dei pozzi a 100 mt (si è preso a riferimento la quantità fissata per il benzene), posto che per l'acqua di superficie la quantità prevista per il benzene è di 50 microgrammi/litro, si è misurata una presenza di formaldeide fino a 1200 microgrammi per litro.

Luigi Gardini del Comitato "Noi Ambiente e Salute" che martedì 22 gennaio presenterà a Bruxelles la petizione insieme a Stefano Capaldo ed Eelonora Evi, ha detto che "Nonostante le preoccupanti risultanze delle indagini epidemiologiche "Viadana 1" e "Viadana 2", negli ultimi 7 anni non è stata posta in atto alcuna prevenzione, e tutt'oggi, puntualmente, si registra l'assenza delle amministrazioni anche a questi incontri che danno sicuramente modo di prendere coscienza sempre maggiore della gravità del problema".

Dell'assenza dei rappresentanti dei Comuni del Distretto Sanitario Casalasco Oglio Po si è lamentato anche il moderatore della serata Stefano Capaldo.

Hanno parrecipato anche il consigliere regionale Andrea Fiasconaro e il senatore Luigi Gaetti.


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