Omicidio nella notte a Brede. Pensionato 76enne uccide il figlio 43enne della compagna

Mantova Carabinieri DelittoBrede AnnuncioSAN BENEDETTO PO (MN), 15 ott. – Dopo una lite violenta, un 76enne residente a Brede di San Benedetto Po ha ucciso, con un colpo di pistola, il figlio della sua compagna.

Il delitto è avvenuto la notte scorsa all'interno della casa, che si trova al numero 58 di via Mazzaloe, a Brede, frazione di San Benedetto Po, abitata da Roberto Michelini, pensionato 76enne, insieme alla sua compagna, pensionata, e al figlio di lei, Fulvio Piavani di 43 anni, disoccupato.

La ricostruzione dell'evento delittuoso è stata illustrata questa mattina presso la caserma dei Carabinieri di Mantova dal Comandante del reparto operativo, tenente colonnello Carmelo Graci, affiancato dal comandante della Compagnia di Mantova Simone Martinelli e dal comandante della stazione Carabinieri di San Benedetto Po, maresciallo maggiore Emilio Galietta.

Pochi minuti dopo aver ricevuto la chiamata delle 2.26 dal 118, i militari si sono recati sul luogo del delitto dove, all'esterno dell'abitazione, Roberto Michelini, visibilmente scosso, li ha accolti con un lapidario "Andate dentro; ho sparato a uno." Seguito dai Carabinieri, li ha accompagnati in camera da letto dove giaceva il figliastro in una pozza di sangue. Il rapido intervento dell'auto medica e dell'ambulanza della Croce Bianca di Quistello non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 43enne, nonostante i tentativi di rianimazione, avvenuto alle 3.15.

Ancora in forte stato d'agitazione, Roberto Michelini ha consegnato l'arma ai militari e, quindi, è stato posto in arresto e, successivamente, in accordo con la Procura, associato alla Casa Circondariale di Mantova.

La dinamica degli eventi trae origine da una violenta lite, protrattasi nel corso della serata precedente tra il Michelini e il figlio della sua compagna, che si era inasprita verso le 2 di notte. Il pensionato si era alzato protestando per il continuo imprecare del figliastro, ma ne è nata una colluttazione. Colpito da un pugno, il pensionato si è diretto in camera da letto per prendere la pistola che teneva sotto chiave, ancora seguito dal Piavani. Nonostante l'intervento della donna, la successiva colluttazione si è conclusa con il colpo di pistola fatale, alla schiena della vittima.

Sia la pistola che un fucile da caccia sequestrati, erano regolarmente denunciati dal proprietario. Ad allertare il 118 era stata la compagna dell'omicida con una telefonata piuttosto confusa che, in un primo momento, aveva fatto ipotizzare ai Carabinieri un'ipotesi di autolesionismo. Tutti i protagonisti della vicenda risultano incensurati. Evidentemente le tensioni accumulate tra il pensionato e il figliastro disoccupato hanno portato a questo tragico epilogo.

Il colonnello Fabio Federici, comandante provinciale dei Carabinieri, commentando l'operazione portata a termine con estrema competenza e tempestività dai militari dell'Arma, ha sottolineato come i tre omicidi avvenuti nel mantovano in quest'ultimo periodo, siano episodi gravissimi, ma che vanno iscritti in ambiti famigliari o di strette relazioni e non devono assolutamente generare inopportuni allarmi collettivi. L'operatività dei Carabinieri è garantita giorno e notte da ben 95 pattuglie, integrate dai CIO, unità cinofile e ricognizioni con gli elicotteri.


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