Bozzolo, sfruttamento della manodopera clandestina in un laboratorio tessile: 44enne in manette

Bozzolo LaboratoriotessilecineseBOZZOLO, 19 ott. - Un altro caso di sfruttamento della manodopera clandestina collegato a un'attività tessile gestita da un cittadino cinese, finito in manette.

Stavolta il laboratorio incriminato ha sede a Bozzolo e, oltre a far lavorare in nero persone senza il permesso di soggiorno, i carabinieri hanno riscontrato anche numerose violazioni inerenti l'igiene e la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Le violazioni sono state riscontrate dai militari della stazione di Bozzolo coadiuvati dai carabinieri dell'Ispettorato del Lavoro di Mantova, dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Viadana, dalla Stazione carabinieri di Castel Goffredo e dagli ispettori Inps e Inail.

La task force ha messo in atto un controllo in un laboratorio tessile di Bozzolo gestito da un cittadino cinese di 44 anni, dove venivano confezionate calze. Nel corso del sopralluogo sono stati controllati due clandestini per i quali era già in atto un provvedimento di espulsione, tre lavoratori in nero (anche se i numeri esatti sono ancora in fase di accertamento) e sono state riscontrate numerose violazioni di carattere igienico-sanitario e di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Il Nucleo Ispettorato del Lavoro ha elevato tre sanzioni amministrative per 12mila euro poiché tre lavoratori dell'azienda non erano assunti, mente l'Ats Valpadana di Asola ha deferito in stato di libertà alla Procura di Mantova il proprietario del laboratorio per violazioni inerenti l'igiene e la sicurezza sul lavoro, per la non perfetta sistemazione delle postazioni di lavoro. Tutto lo stabile è stato sottoposto a sequestro penale e sono state avviate le procedure per l'espulsione degli stranieri clandestini.

"Troppo spesso ultimamente aziende italiane si affidano, quali committenti, ad aziende cinesi illegali di questo tipo, che sfruttano lavoratori in nero o addirittura clandestini, come in questo caso, sottovalutando i rischi e le conseguenze penali ed amministrative alle quali vanno incontro e che ora, relativamente al sequestro di oggi, stiamo accertando. Inoltre questi controlli permettono di scongiurare incidenti e salvaguardare gli operai stessi, che spesso lavorano e vivono in condizioni igieniche e di sicurezza totalmente inesistenti", spiega il Capitano Gabriele Schiaffini, Comandante della Compagnia Carabinieri di Viadana, insieme al Comandante della locale Stazione Maresciallo Einar Ronconi.

Nel contesto dell'attività di repressione della manodopera irregolare e clandestina, operante nel cosiddetto "distretto della calza", l'Arma mantovana dall'agosto dello scorso anno a seguito dell'istituzione della "Task-Force" costituita dalla Prefettura di Mantova, composta da appartenenti alle Forze di Polizia, Polizie locali, referenti Inail, Inps, Camera di Commercio ed Ispettorato del Lavoro, ha conseguito degli ottimi risultati. Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Mantova, Colonnello Fabio Federici, esprime il suo vivo apprezzamento per la brillante operazione di servizio e per i positivi obiettivi conseguiti, finalizzati a contrastare le situazioni di illegalità che comportano un'alterazione delle dinamiche imprenditoriali a svantaggio delle imprese virtuose.


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