Moglia: No all'impianto di smaltimento rifiuti, lo conferma anche il Tar

MOGLIA, 14 ott. - La sentenza dei giudici del tribunale amministrativo conferma la legittimità del "no" all'impianto di smaltimento rifiuti già espresso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel gennaio 2016, scelta in via straordinaria dopo una difficile contrapposizione in materia procedurale tra il Comune di Moglia e la Provincia di Mantova; esulta il fronte del no all'insediamento industriale.

Si restringono ulteriormente le possibilità per la Ecologia Papotti di vedere realizzato l'impianto per il trattamento di rifiuti pericolosi a Moglia, la cui richiesta risale al 2012. Anni difficili, con in mezzo i momenti più drammatici del sisma, in cui lentamente è cresciuta una opposizione massiccia al progetto, il cui culmine è stata la grande marcia del luglio 2015 con centinaia di cittadini e ambientalisti in corteo per difendere il diritto alla salute; la comunità mogliese si è ritrovata unita nelle manifestazioni, le raccolte firme e nelle istituzioni per esprimere la propria contrarietà ad un insediamento industriale di smaltimento rifiuti collocato a 500 metri da una scuola, a 200 dalla piscina comunale e a 150 dal centro sportivo.

Il 4 ottobre una delegazione del comitato civico di Moglia e Bondanello per l'ambiente e la salute, insieme alle Istituzioni mogliesi, è stata presente anche a Brescia durante la discussione del ricorso in aula al Tar; bocche cucite per scaramanzia fino a oggi, all'arrivo della sentenza tanto attesa. Tramite Facebook, è proprio la Sindaca, Simona Maretti, a dare l'annuncio a tutti i suoi cittadini: "è arrivata la decisione del Tar di Brescia! Accolte totalmente le ragioni del Comune, del Comitato Ambiente e Salute e del gruppo imprenditori. Respinti i ricorsi riuniti della ditta. Grazie a chi ha lavorato con noi".

Esprime sollevazione anche Marco Capelli del Comitato civico di Moglia e Bondanello per l'ambiente e la salute: "Siamo molto soddisfatti - nè potrebbe essere altrimenti - tuttavia per nulla sorpresi: eravamo completamente sicuri delle nostre posizioni e delle nostre ragioni, Oltre alla voce dei 3400 cittadini firmatari, abbiamo portato solide argomentazioni di tipo legale, scientifico, sanitario e tecnico. Il TAR di Brescia ha confermato l'impressione che avevamo avuto dimostrandosi molto preparato, competente e, soprattutto, veloce ed efficiente. Ringraziamo, ovviamente, gli amici del Gruppo Imprenditori, l'Amministrazione Comunale, la Provincia di Mantova, l'Avvocatura dello Stato (presente in rappresentanza del Consiglio dei Ministri) e tutti quelli che ci hanno ascoltato, consigliato ed accompagnato in questi quasi tre anni. Sono però costretto anche a ricordare che non è affatto detto che sia finita. La legge italiana, infatti, prevede due gradi di giudizio amministrativo e l'azienda può ora, se lo ritiene opportuno, presentare un ulteriore ricorso. Ancora una volta ci auguriamo che questo NON avvenga, che prevalga il buonsenso da parte di tutti e che questa faccenda venga definitivamente archiviata".

Emanuele Bellintani