Quistello, ultimo saluto al partigiano Arturo 'Frank' Mantovani
QUISTELLO, 12 ago. - Quando si dice che è importante mantenere viva la memmoria, non lo si dice a caso. Così come i superstiti dai campi di sterminio nazisti, per ragioni anagrafiche, se ne stanno andando fisicamente da questo mondo, lo stesso succede per i partigiani.
Coloro che, piaccia o meno, hanno lottato per riportare libertà e democrazia nel nostro paese. E se ne è andato, a 96 anni, anche Arturo Mantovani, nome di battaglia "Frank" definito dall'Anpi di Mantova - Sezione "Felice Tolazzi", che ne ricorda la scomparsa, "un eroe della libertà e della giustizia sociale".
Se non fosse troppo banale, sulla vita di Arturo "Frank" Mantovani sarebbe da farci un film. Classe 1921, Arturo è ferroviere, e fieramente comunista, quando nel novembre del 1943 decide di entrare nelle fila della Resistenza Partigiana per dare il proprio concreto contributo alla lotta contro i nazifascisti.
Si associa alle brigate d'assalto "Garibaldi" e si rende protagonista di azioni dirette contro miliziani fascisti e di fondamentali atti di sabotaggio a Mantova. Le varie cellule partigiane del Basso Mantovano si uniscono nell'agosto 1944 e viene costituita la 122a brigata Po, a cui aderisce anche Mantovani, formata da 4 distaccamenti con circa 400 componenti; fino alla Liberazione "Frank" è attivo nel territorio di San Giacomo delle Segnate nella III squadra della 122^ Brigata Garibaldi "Po".
"Militante nel dopoguerra e testimone a vita delle idee e dei valori della Resistenza - ricorda l'Anpi - Mantovani ha chiesto di essere sepolto insieme alle sue tessere Anpi (e Pci) e di essere salutato sulle note di Bella Ciao".