Bozzolo, Papa Francesco: 'La Chiesa non ignori più pastori come don Primo Mazzolari'. Il 18 settembre via al processo di beatificazione

BOZZOLO, 20 giu. - "La chiesa non ignori più pastori come don Primo Mazzolari, sacerdote scomodo perché vicino ai poveri e sempre alla ricerca dei lontani".

Con queste parole Papa Francesco, in visita a Bozzolo alla tomba di don Primo Mazzolari, ha voluto rendere omaggio a un prete per troppo tempo lasciato in disparte dalla Chiesa. 

Una folla festante ha accolto il Pontefice lungo il tragitto che l'ha condotto in auto dal campo sportivo, dove è arrivato in elicottero, fino alla chiesa parrocchiale di Bozzolo dove ad attenderlo, fra gli altri, c'erano il sindaco di Bozzolo, il neoeletto Giuseppe Torchio, e il vescovo di Cremona, dicoesi di cui fa parte Bozzolo, Monsignor Antonio Napolioni.

Una visita in forma privata che, però, è diventata anche un po' pubblica grazie al trasporto di Papa Francesco verso i fedeli che l'hanno acclamato e con i quali, soprattutto con i più giovani, non ha mancato di scambiare qualche parola in un clima festoso.

Toccante il discorso del Papa per ricordare don Primo Mazzolari relativamente al quale è stato annunciato anche l'inizio del processo di beatificazione a partire dal prossimo 18 settembre. Il discorso el Pontefice su don Mazzolari è stato accorato e, più volte, interrotto da sinceri applausi.

Papa Francesco ha ricordato come "la traccia lasciata da sacerdoti come don Mazzolari è luminosa, per quanto scomoda e i parroci, quando sono i volti di un clero non clericale, rappresentano la forza della Chiesa in Italia". Un profeta, come lo definì Paolo VI, difficile da seguire. "Don Mazzolari - ha detto Papa Francesco - non è stato uno che ha rimpianto la Chiesa del passato, ma ha cercato di cambiare la Chiesa e il mondo attraverso l'amore appassionato e la dedizione incondizionata.

Ha ricordato il Santo Padre che don Mazzolari è stato il "parroco dei lontani che ha sempre cercato con amore" e ha ribadito un concetto, quello della cascina, molto caro a don Primo "La cascina, la casa – ha commentato il Papa – ci dicono l'idea di Chiesa che guidava don Mazzolari. Anche lui pensava a una Chiesa in uscita quando diceva ai sacerdoti che bisogna uscire di casa e di Chiesa, se il popolo di Dio non ci viene più. Don Mazzolari è stato un parroco convinto che i destini del mondo si maturano in periferia, e ha fatto della propria umanità uno strumento della misericordia di Dio, alla maniera del padre della parabola evangelica, così ben descritta nel libro La più bella avventura.

Papa Francesco si è poi rivolto direttamente ai parroci, come don Primo, esortandoli a seguirne le tracce: "Vi incoraggio, fratelli sacerdoti, ad ascoltare il mondo, chi vive e opera in esso, per farvi carico di ogni domanda di senso e di speranza, senza temere di attraversare deserti e zone d'ombra. Così possiamo diventare Chiesa povera per e con i poveri, la Chiesa di Gesù. Quella dei poveri è definita da don Primo un'"esistenza scomodante", e la Chiesa ha bisogno di convertirsi al riconoscimento della loro vita per amarli così come sono".

E il Santo Padre si è rivolto anche alla comunità di Bozzolo: "Siate orgogliosi di aver generato 'preti così', e non stancatevi di diventare anche voi 'preti e cristiani così, anche se ciò chiede di lottare con sé stessi, chiamando per nome le tentazioni che ci insidiano, lasciandoci guarire dalla tenerezza di Dio".

Dopo la visita e l'omaggio a don Mazzolari, Papa Francesco è ripartito con l'elicottero per andare a Barbiana dove ha reso omaggio a un altro prete 'scomodo' come don Lorenzo Milani.