Calci, pugni, morsi e colpi di piccozza a padre dopo un litigio durante una lezione di arti marziali: denunciato minorenne
MANTOVA, 27 set. - Una lezione di arti marziali 'casalinga' fra padre e figlio terminata malissimo con il genitore preso a pugni, calci, morsi e anche con una piccozza da alpinismo dal figlio al culmine di un litigio che, secondo quanto riferito dall'uomo, non avrebbe avuto alcuna motivazione. L'episodio si è verificato nella serata di ieri in un'abitazione di un comune della cintura attorno a Mantova.
Alla centrale operatva della Questura è arrivata la segnalazione di un uomo che giaceva a terra, ferito e insanguinato, su un viale. Quando gli agenti sono arrivati sul posto hanno trovato l'uomo che, dopo essere stato identificato, è stato curato dai sanitari del 118 giunti sul posto.
L'uomo presentava evidenti e gravi ferite e tumefazioni alla testa e su varie parti del corpo e ha raccontato agli agenti, appunto di essere stato ridotto così dal figlio dopo un litigio esploso nel corso di una sessione di allenamento di arti marziali all'interno della loro abitazione.
I poliziotti si son messi alla ricerca del figlio, presunto autore del gesto violento, e lo hanno trovato in evidente stato di agitazione ed alterazione psichica, tanto che faticava a rispondere alle domande poste dagli Agenti della Questura: durante alcuni tratti di lucidità , ha riferito di non avere idea del perché avesse aggredito il padre in quel modo così violento.
Gli agenti hanno poi proceduto a ispezionare l'appartamento dove hanno trovato evidenti tracce ematiche sul pavimento della cucina e sulle scale condominiali. Il minorenne è stato portato negli uffici della Questura di Mantova pe gli accertamenti e per verificare le dinamiche del litigio. Successivamente è stato traportato all'Ospedale Carlo Poma, in considerazione dello stato di alterazione psico-fisica, dove i medici hanno deciso di ricoverarlo nel reparto di psichiatria per le cure e i necessari esami clinici.
Per quanto accaduto gli uomini della Questura valuteranno attentamente quanto acquisito sul luogo dell'intervento, le dichiarazioni del figlio e del padre – al quale venivano diagnosticate lesioni guaribili in 30 giorni – e decideranno gli eventuali provvedimenti da intraprendere.
In considerazione della gravità di quanto accaduto, della ricostruzione della dinamica dei fatti, delle rilevanti lesioni riportate dal genitore e della delicata situazione legata alla minore età ed alle condizioni soggettive del ragazzo coinvolto, gli Agenti hanno provveduto a denunciare quest'ultimo a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Brescia, la quale dovrà ora decidere quali eventuali, ulteriori provvedimenti adottare nei suoi confronti.