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Trasporto pubblico scolastico, rimane la confusione a meno di 20 giorni dall'inizio delle lezioni. Garaboldi (Filt Cgil Mantova): 'Da aprile sollecitiamo incontri'. Fontana: 'dal governo solo dubbi'
MANTOVA, 26 ago. - Con l'imminente ripartenza dell'anno scolastico, uno dei nodi principali da sciogliere rimane quello del trasporto pubblico. Nemmeno il vertice di oggi in videoconferenza tra i ministri degli Affari regionali, della Salute, dell'Istruzione, e dei Trasporti e i rappresentati delle Regioni per quanto riguarda la riapertura delle scuole ha riportato chiarezza.
Il governo, con gli esperti del Cts (Comitato Tecnico Scientifico) che non sembrano voler arretrare dalla posizione del metro di distanza da rispettare sui mezzi, si è preso qualche altro giorno per decidere, mentre la richiesta delle Regioni è quella di una maggiore flessibilità e di un ampiamento della capienza. In particolare, un'ordinanza di Regione Lombardia prevede la capienza al 100% dei posti a sedere e al 50% di quelli in piedi.
"Rimane una gran confusione sul trasporto pubblico scolastico - spiega Enzo Garaboldi, segretario di Filt Cgil Mantova - e non è possibile che si sia ancora in questa situazione a meno di 20 giorni dalla ripartenza delle scuole. Noi da aprile stiamo sollecitando incontri per arrivare a una soluzione ma, a oggi, siamo a questo punto con un'ordinanza regionale che dice una cosa e il Governo che ne dice un'altra. Nel frattempo le aziende di trasporto si devono organizzare e una discriminane fondamentale in tal senso è conoscere le capienze dei mezzi".
Il problema più grosso ci sarà per le scuole superiori: "Le aziende che si occupano del trasporto pubblico - sottolinea Garaboldi - devono capire quanti alunni andranno a scuola e conoscere gli orari, altrimenti come fanno ad organizzarsi con mezzi e personale? Ma ancora questo non è chiaro".
Aggiunge Garaboldi: "Se prevale l'ordinanza regionale per le aziende non cambia molto rispetto all'anno scorso, altrimenti è immaginabile che tutto il sistema del trasporto pubblico andrà in grossa difficoltà , dal punto di vista organizzativo ed anche economico poiché in questa situazione d'incertezza è probabile che in molti optino per arrangiarsi, facendo venire meno parecchi abbonamenti".
Dal punto di vista organizzativo "Apam, ad esempio - prosegue Garaboldi - a settembre dovrà uscire con i turni e se non ci saranno indicazioni diverse immagino uscirà con turni simili a quelli dello scorso anno".
Eppure ci sarebbe stato il tempo per organizzarsi: "Sindaci, provveditore, dirigenti d'istituto, responsabili delle aziende di trasporto pubblico, sindacati, Ats, Prefettura...- conclude Garaboldi - si dovevano sedere attorno a un tavolo e, per prima cosa, organizzare gli orari e poi tutto il resto. Si poteva pensare anche all'utilizzo integrato di treni, per le zone servite, e bus più leggeri a fare da navetta. E in tal senso sarebbe servita una regia regionale, che è mancata. Ma adesso non c'è più tempo".
Sul tema è intervenuto anche il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, che parte dal nulla di fatto dell'incontro di oggi per attaccare il Governo, dal quale, a suo dire oggi sono arrivati "solo dubbi e incertezze. Sindaci, presidi, insegnanti e governatori attendono invece risposte concrete e attuabili. Non è più possibile andare oltre". Il Governatore lombardo parte da questa premessa per sottolineare anche come "il ministro dei Trasporti abbia confermato che ci sono problemi di capacità di trasporto".
"Il Comitato Tecnico Scientifico - aggiunge il presidente - dovrà ancora esprimersi sulle proposte delle Regioni di aumentare la possibilità di riempimento. Ribadiamo, ancora una volta, che con le regole attuali moltissimi studenti non potranno salire sui mezzi pubblici per raggiungere la scuola. Tutto ciò, senza considerare che non ci sono i fondi aggiuntivi necessari per percorrere nuove iniziative".
"Appare dunque evidente - prosegue il governatore - che, per quanto stiamo apprendendo in queste ore, sarà necessario un cambiamento del modello di organizzazione scolastica con scaglionamento degli orari di ingresso e di uscita combinato alla didattica a distanza".
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