Crisi Corneliani, in 300 alla risottata solidale. Camusso: 'Il tempo stringe, azionisti agiscano subito e mettano i soldi che servono. Governo e Regione usino tutti strumenti a loro disposizione'
MANTOVA, 10 lug. - Quella di ieri per i lavoratori della Corneliani, fermi da settimane con l'azienda in 'crisi' di liquidità che ha depositato un concordato in bianco, è stata una giornata importante: per la solidarietà ricevuta, soprattutto, che ha portato ad arrivare a Mantova anche la ex segretaria nazionale della Cgil Susanna Camusso.
Una giornata di presidio sotto il sole caldo, caldissimo, in un piazzale di asfalto.
Il presidio va avanti da 3 settimane davanti ai cancelli dell'azienda in strada Ostigliese, dove ieri sera circa 300 persone si sono volute ritrovare per la risottata solidale e per dare, soprattutto, un segno di vicinanza ai 480 lavoratori che stanno rischiando il loro posto.
Susanna Camusso è arrivata nel primo pomeriggio, ha ascoltato le lavoratrici e i lavoratori che le hanno spiegato la loro situazione, i loro timori e poi ha preso la parola. "Quei cinque milioni che servono a far ripartire l'attività in azienda - ha detto - per la proprietà non mi sembrano una cifra irrangiungibile. Ma la variabile tempo è sempre più determinante, per cui bisogna che gli azionisti agiscano subito in tal senso".
La Camusso, acompagnata dal segretario provinciale di Cgil Daniele Soffiati e dal segretario Filcams Mantova Michele Orezzi, ha detto che "non possono essere i lavoratori a pagare per un'inefficienza di gestione e per un disinteresse al loro patrimonio da parte degli azionisti. Perché un'azienda ferma si svalorizza". Ma la sindacalista ha anche aggiunto che "queste persone vogliono lavorare e questa deve essere la prospettiva. Il tempo è una varibile fondamentale, serve una rispostta subito. Sono già troppe le promesse non mantenute". Per la Camusso "la soluzione c'è e non è impossibile, se pensiamo alle cifre che circolano in questo periodi di crisi, cinque milioni per far ripartire la produzione non mi sembrano una dimensione irrangiungibile. Penso che i patrimoni non sono mai solo privati - ha aggiunto - per cui anche la volontà politica di Regione e Governo di risolvere questa crisi è importante. I meccanismi di intervento e sostegno ci sono".
Fra le molte persone presenti ieri al presidio c'erano anche alcuni rappresentanti dell'indotto appartenenti alla categoria Filcams Cgil. Sono guardie giurate, operatori della vigilanza e lavoratrici della cooperativa che gestisce la mensa aziendale, una trentina di persone il cui destino lavorativo è legato a filo doppio a quello dei lavoratori della azienda di moda mantovana. Stamattina, poi, sono arrivati in presidio i lavoratori della Versalis di Mantova a portare la loro solidarietà .
(e.s.)