Migliaretto, Asst e Areu: 'Si tenga conto delle esigenze dell'ospedale e dell'elisoccorso'

Mantova Migliaretto Vista1MANTOVA, 21 giu. - Da qualche settimana si è aperto un dibattito sull'utilizzo e la trasformazione della destinazione d'uso dell'area del Migliaretto. Il Comune, dopo la decisione dell'Enac di sdemanializzare l'area levando il vincolo di destinazione aeroportuale dell'area, sta pensando a un progetto di parco periurbano con servizi per lo sport, mentre la Regione Lombardia ha chiesto di interrompere questo processo mantenendo la destinazione d'uso originaria. Da qualche giorno è partita per iniziativa delle liste a sostegno del sindaco Palazzi una petizione su Change.org per raccogliere firme a favore del ritorno del Migliaretto ai mantovani e al momento ne sono state raccolte oltre 2500.

Sul tema intervengono anche Asst Mantova e Areu che, in sostanza, dicono "rispettiamo le posizioni di tutti, ma si tenga con delle esigenze dell'ospedale e dell'elisoccorso".

E, per farla molto breve, la richiesta è quella di tenere conto della necessità dell'ospedale di avere a disposizione una elisuperficie H24, "indispensabile per un'ottimale gestione del soccorso" scrivono il direttore generale di Asst Mantova, Raffaello Stradoni, e il Direttore Generale di Areu, Alberto Zoli.

In un documento inviato alla stampa, i due direttori spiegano bene, per punti, le loro necessità.

"Ricordiamo che il 13 maggio 2015 - sottolineano - è stato sottoscritto un protocollo di intesa tra una serie di soggetti interessati (Comune e Provincia di Mantova, Camera di Commercio di Mantova, AO Carlo Poma, AREU e Assessorato alla Salute di Regione Lombardia); in base a questo protocollo, i firmatari si impegnavano a collaborare nella definizione di un progetto di fattibilità inerente alla elisuperficie presso l'area Migliaretto". A tal proposito, viene spiegato sempre nella nota stampa "la precedente Direzione aveva ancora prima presentato un progetto in Regione che prevedeva il rifacimento del parcheggio fonte ospedale e lo spostamento della piazzola da sinistra a destra, in modo da superare la difficoltà del cono di decollo. Entrambi questi progetti non hanno avuto attuazione".

Nel documento Stradoni e Zoli ripercorrono anche i passaggi che hanno portato l'ospedale alla necessità di avere un elisuperfice per l'emergenza. Quando, più di 15 anni fa, venne costruito il blocco A dell'ospedale 'Carlo Poma' di Mantova questo "si dotò di una piazzola di atterraggio in quanto i progettisti, correttamente, ritennero che questa struttura avrebbe consentito all'ospedale di essere inserito nella rete gestita dai mezzi di emergenza su ala. Questa piazzola, per le caratteristiche del luogo in cui è stata costruita, a ridosso degli edifici del vecchio ospedale e in di posizione ribassata rispetto a questi, prevedeva il cono di atterraggio e di decollo orientato verso lago Paiolo. Purtroppo le amministrazioni locali di allora programmarono la concessione per un distributore di carburanti che si trova proprio sul cono di decollo e di atterraggio di cui sopra".

Questa progettazione, di fatto, tagliò le gambe all'elisuperfice dell'ospedale escludendo l'ospedale Carlo Poma dalle postazioni utilizzabili da Areu 118 per la moderna gestione delle attività emergenziali, "costringendo la piazzola a un utilizzo di poche volte al mese, e di fatto impedendo che La struttura ospedaliera diventasse un Hub di riferimento per tutta la zona".

(am)


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