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Operazione contro la 'ndrangheta nel nord est, sequestri di beni e società anche a San Giorgio Bigarello e Cavriana
MANTOVA, 04 giu. - Ha toccato anche la provincia di Mantova l'estesa operazione contro le infiltrazioni 'ndraghetiste nelle province del nord-est condotta dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e dalle Squadre Mobili di Verona e Venezia, in collaborazione con la Squadra Mobile di Mantova e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia.
Complessivamente l'operazione ha portato all'esecuzione da parte delle forze dell'ordine di 17 custodie cautelari in carcere, 6 arresti domiciliari e 3 obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria, senza dimenticare il sequestro preventivo di immobili e società di "ingentissimo valore" scrive la Questura in un nota, per oltre 15 milioni di euro.
Per quanto riguarda la provincia di Mantova, gli Agenti della Squadra Mobile all'alba della scorsa notte hanno messo in atto nel comune di San Giorgio Bigarello una perquisizione personale e domiciliare nei confronti di A.C., 65 anni. Perquisizione finalizzata alla ricerca di materiale e documentazione comprovante il riciclaggio di denaro e la commissione di altre gravi irregolarità contabili a favore della cosca Arena-Nicoscia, di Isola di Capo di Rizzuto. Gli agenti hanno proceduto quindi al sequestro nei suoi confronti della totalità delle quote di una società utilizzata come cosiddetta "cartiera", ovvero creata appositamente dalla malavita organizzata al solo scopo di utilizzarla per l'emissione di fatture false.
A Cavriana, nell'alto mantovano, nell'ambito della stessa operazione sono stati posti sotto sequestro preventivo 5 immobili di pregio, "sempre provento di varie e complesse attività illecite" scrive la Questura in una nota, appartenenti ad un'altra società commerciale le cui quote, "seppure fittiziamente intestate, sono riferibili ad un altro sodale della cosca, V.S., 36 anni", scrive sempre la Questura di Mantova.
Secondo le indagini la associazione a delinquere sgominata oggi nel nord-est "da oltre 3 anni riciclava in tal modo i proventi del narcotraffico, delle estorsioni e di numerosi altri reati organizzati da una vasta e ben strutturata rete criminale".
L'operazione di Polizia, infatti, condotta attraverso mirate attività info-investigative, nel corso del suo articolato sviluppo, ha consentito di delineare un quadro assai dettagliato circa la sussistenza, in varie province del Veneto ed in altre limitrofe, di un'associazione di stampo mafioso dedita alla commissione di svariati reati.
Questo sodalizio delinquenziale, composto in gran parte dagli affiliati stessi, era destinato ad agevolare la commissione di gravi illeciti quali attività estorsive e corruttive, traffico illecito di rifiuti, intestazione fittizia di beni, false fatturazioni, riciclaggio, truffe, turbata libertà degli incanti nonché altri gravi reati.
Più in generale l'indagine ha consentito di far emergere che la locale della cosca Arena-Nicoscia, radicata nel Veronese, era incessantemente dedita alla perpetrazione di fattispecie di reato indubbiamente classificabili come tipiche per la consuetudine operativa della n'drangheta in Nord Italia, reati che solamente in rare occasioni, o, degenerano in delitti "di sangue" o, comunque, in episodi violenti, ma che, per contro, sono da considerare tra le più insidiose fattispecie atte ad intaccare il tessuto economico-finanziario e politico istituzionale del territorio.
"L'operazione che si è conclusa oggi sta a dimostrare ancora una volta – ha evidenziato il Questore della Provincia di Mantova Dott. Paolo Sartori – come il nostro territorio, confinante con Province in cui la criminalità di tipo mafioso ha esteso in maniera diffusa la propria rete in interessi ed attività delinquenziali, non sia esente da infiltrazioni e connivenze particolarmente radicate, che necessitano, proprio per questo motivo, di una costante attenzione da parte delle Forze dell'Ordine."
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