Emergenza Coronavirus, nel mantovano sono 51 i contagiati. Situazione critica in Lombardia, i medici di terapia intensiva chiedono misure drastiche

MANTOVA, 07 mar. - Salgono a 51 i casi di persone contagiate dal coronavirus in provincia di Mantova, 3 in più rispetto a ieri. Questo quanto comunicato ufficialmente dall'Unità di Crisi della Prefettura di Mantova e confermati da Ats Val Padana.

Come si evince da uno sguardo alla diffusione dei casi per comune sul territorio provinciale, la distribuzione è di 1 o 2 casi fatta eccezione per Viadana dove i casi sono 16, uno in più rispetto a ieri. Come detto, nella giornata odierna l'amministrazione comunale ha istituito, d'accordo con la Prefettura, il Centro di Coordinamento Comunale per gestire l'emergenza.

Ecco la ditribuzione dei contagi per comune:

ACQUANEGRA SUL CHIESE 1
ASOLA 1
BORGO VIRGILIO 2
BOZZOLO 2
CASALOLDO 1
CASALROMANO 2
CASTEL GOFFREDO 1
CASTELBELFORTE 1
CASTELLUCCHIO 1
CASTIGLIONE DELLE STIVIERE 2
COMMESSAGGIO 2
DOSOLO 2
GAZOLDO DEGLI IPPOLITI 1
GOITO 2
MARCARIA 2
MARMIROLO 1
PEGOGNAGA 1
POGGIORUSCO 2
PORTO MANTOVANO 1
RIVAROLO MANTOVANO 2
ROVERBELLA 1
SABBIONETA 2
SAN GIORGIO BIGARELLO 1
SAN MARTINO DALL'ARGINE 1
VIADANA 16

LOMBARDIA. Il dato mantovano s'inserisce nel contesto lombardo dove la situazione anch oggi è risultata critica, come sottolineato dall'assessore al welfare Gallera nel corso della conferenza stampa. Ecco i dati lombardi:
i casi positivi sono 3.420 (l'incremento elevato rispetto ai 2.612 di ieri è dovuto all'arrivo in blocco di circa 300 tamponi positivi provenienti da Brescia che ieri non erano stati processati).

- i deceduti 154 (ieri erano 135), tutte persone anziane con un quadro clinico già compromesso. L'87% ha più di 75 anni, l'11% ne ha fra 65 e 74 e il 2% fra 50 e 64 anni

- i dimessi e trasferiti al domicilio 524

- in isolamento domiciliare 722

- in terapia intensiva 359 (+50 rispetto a ieri)

- i ricoverati non in terapia intensiva 1.661

- i tamponi effettuati 15.778

Gallera e il presidente Fontana oggi hanno incontrato tutti i sindaci dei capoluoghi lombardi. Da parte di tutti – ha continuato Gallera – si è riscontrata la massima disponibilità per cercare di fare rete e mettere a sistema tutte le risorse a nostra disposizione. Abbiamo anche ricevuto un documento dal Coordinamento dei medici di terapia intensiva della Lombardia nel quale ci viene chiesto di evidenziare al Governo la situazione 'complicata' che devono fronteggiare in queste ore".

Nonostante i ripetuti appelli a non uscire, a non affollare bar e luoghi chiusi, a non assembrarsi anche oggi sono state rilevate più situazioni che vanno nella direzione contraria a quella consigliata dagli esperti. Un comportamento che non aiuta il sistema sanitario lombardo ad affrontare la situazione per certi versi drammatica come dimostra la lettera inviata al presidente Fontana, a cui fa accenno sopra l'assessore Gallera, dal Coordinamento delle Terapie Intensive della Lombardia nella quale viene lanciato un vero e proprio allarme: "Si tratta - si legge - di un evento grave che mette in pericolo la sopravvivenza non solo dei malati di Covid, ma anche di quella parte di popolazione che in condizioni normali si rivolge al Sistema Sanitario per le cure di eventi acuti o cronici di qualsivoglia natura. Le strutture sanitarie sono sottoposte ad una pressione superiore ad ogni possibilità di adeguata risposta. Nonostante l'enorme impegno di tutto il personale sanitario e il dispiegamento di tutti gli strumenti disponibili una corretta gestione del fenomeno è ormai impossibile".

(e.s.)