Ospedale ‘Poma’: da aprile 2020, tre anni di lavori per la ristrutturazione del Blocco C (polichirurgico). Pronto a primavera il nuovo CUP

Mantova OspedaleCarloPoma BloccoC1MANTOVA, 11 dic. - Tre anni di lavori, per un costo complessivo di 14 milioni di euro, e uno straordinario sforzo organizzativo saranno necessari per la ristrutturazione del Blocco C (ex Polichirurgico) dell'ospedale "Carlo Poma" di Mantova.

Il via ai lavori è previsto per il prossimo aprile (con qualche mese di slittamento dovuto ad adempimenti burocratici): un cantiere particolarmente complesso che deve "convivere" con l'operatività 242 professionisti per un totale di 10 reparti, 126 posti letto.

 

"I lavori sono stati organizzati in modo da ridurre al minimo i disagi e di consentire al cantiere di procedere senza interferire con l'attività sanitaria, che continuerà a svolgersi a pieno regime, senza spostare alcun professionista del Poma". – ha affermato il direttore generale dell'ASST di Mantova Raffaello Stradoni commentando il progetto.

Mantova OspedalePoma LavoriBloccoC-PresentazioneQuesto intervento è un tassello importante del percorso di trasformazione del "Poma" da ospedale a blocchi a ospedale monoblocco".

I reparti interessati ai lavori di ristrutturazione sono: Otorinolaringoiatria, Chirurgia Maxillo Facciale, Oculistica, Procreazione Medicalmente Assistita, Ostetricia e Ginecologia, Ortopedia e Traumatologia, Riabilitazione Cardiorespiratoria, Urologia, Attività di Medicina Perioperatoria Aziendale.

Unico trasferimento previsto ("inevitabile ma solo temporaneo") è quello della Riabilitazione Cardiorespiratoria, dal Carlo Poma all'ospedale di Pieve di Coriano, per il tempo necessario allo svolgimento dei lavori.

Nessun professionista del reparto sarà trasferito in quanto l'azienda ha assunto e formato ulteriore personale per fare fronte alle nuove esigenze. I lavori comporteranno una temporanea riduzione di una ventina di posti letto, fondamentalmente tra quelli destinati al ciclo diurno (day hospital), preservando quelli destinati alla degenza ordinaria.

I dettagli dello straordinario intervento sull'edificio attivo dagli anni '70 sono stati illustrati questa mattina in conferenza stampa dal direttore dell'ASST Raffaello Sradoni, affiancato dal direttore sanitario Riccardo Bertoletti e dal direttore della struttura tecnico-patrimoniale Leo Traldi.

Occasione, questa, anche per confermare l'apertura del nuovo CUP (negli spazi dell'ex lavanderia) entro la primavera prossima.

L'intervento sul Blocco C prevede una profonda revisione e nuova realizzazione di impianti e strutture, attraverso l'adeguamento e riqualificazione con criteri antisismici, di efficientamento energetico, oltre al superamento delle barriere architettoniche in senso molto ampio. Obiettivo prioritario è quello di creare uno spazio più adeguato alle esigenze dei pazienti, dei loro accompagnatori e degli operatori, mettendo mano a una palazzina costruita negli anni '70.

Si punta a migliorare la vivibilità degli spazi, il comfort acustico, attraverso la riduzione del rumore proveniente dai locali adiacenti, il benessere visivo (colore degli ambienti e arredi) l'igienizzazione, la salubrità e manutenibilità dei materiali impiegati. Le scelte tecnologiche rispondo alle esigenze di un ridotto impatto ambientale.

Una delle peculiarità dei locali del nuovo blocco sarà la modularità e l'interscambiabilità del loro utilizzo: le stanze di degenza saranno organizzate e attrezzate in modo da essere utilizzate in futuro anche come ambulatori specialistici, senza bisogno di modifiche; gli studi medici potranno fungere anche da ambulatori e viceversa.

L'intervento avverrà in cinque fasi, pensate per limitare le interferenze del cantiere con l'attività sanitaria. In via propedeutica alla partenza di ciascuna fase si procederà con il trasferimento di pazienti, arredi e attrezzature. Il Blocco C si sviluppa su sette livelli e ospita: al piano interrato i locali tecnologici e gli spogliatoi; al piano terra le strutture Otorino-Laringoiatria, Maxillo Facciale e Oculistica; al primo piano la Procreazione Medicalmente Assistita, la Ginecologia e gli studi medici dell'Ortopedia; al secondo piano, la degenza dell'Ostetricia e gli ambulatori degli Accertamenti Preoperatori; al terzo piano la Riabilitazione Cardiorespiratoria, ambulatori e day-hospital dell'Oculistica; al quarto piano la segreteria e gli ambulatori di Urologia, la degenza e gli ambulatori di Ortopedia, al quinto piano locali tecnologici e studi medici.

I lavori sono stati affidati alla ITI Impresa Generale di Modena, aggiudicataria con il maggior punteggio tecnico. Dei circa 14 milioni di euro di costo 10,9 sono per i lavori effettivi, mentre il resto riguarda oneri, direzione, sicurezza e altre voci di spesa.


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