Allarme ndrangheta: nuova interdittiva antimafia a Mantova. Chiuso un bar in centro

Mantova Prefettura InterdittivaBakeryCafè-7NovembreMANTOVA, 8 nov. - La nuova informazione interdittiva antimafia adottata ieri dal Prefetto di Mantova Carolina Bellantoni nei confronti di una società che, dopo aver acquisito un ramo di azienda di altro ente, aveva avviato la gestione del Bakery Cafè di via Cesare Battisti, è l'ennesima prova di come il territorio mantovano sia decisamente "appetito e appetibile da parte delle organizzazioni ndranghetiste".

Ne ha dato conferma esplicita il Questore Paolo Sartori nel corso della conferenza stampa convocata in Prefettura dal Prefetto Carolina Bellantoni,a cui hanno preso parte anche il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, colonnello Livio De Luca, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Antonino Minutoli e l'Assessore alla Legalità, Polizia Locale Jacopo Rebecchi con il vicecomandante Luigi Marcone.

La nuova interdittiva si aggiunge a quelle adottate, nel corso degli ultimi due anni, nei confronti di alcune persone gravitanti in ambienti della 'ndrangheta che, tramite prestanome e la costituzione di una serie di società hanno cercato di avviare diverse attività economiche a Mantova, sia per sale giochi e scommesse, sia per attività di panetteria e bar.

Nel caso specifico l'attività d'indagine condotta dal GIA (Gruppo interforze antimafia) operante in Prefettura, in sinergia tra Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Direzione Investigativa Antimafia di Brescia e autorità locali, ha rilevato la continuità di azione di società che di volta in volta cambiavano denominazione e titolari fittizi, ma sempre gestite e riconducibili a persone contigue a Carlo Pezzo, arrestato nei giorni scorsi nell'ambito dell'operazione "Cerbero", che a livello nazionale ha portato in carcere 71 persone, focalizzata sull'attività della 'ndrina vibonese della famiglia Bonavota.

L'esito degli ultimi accertamenti condotti dal GIA hanno fatto ritenere che le varie società interdette a Mantova tra il 2017 e oggi siano una specie di scatole cinesi basate sul subentro, destinate a determinare cambiamenti solo formali della proprietà e della gestione, ma di fatto facendo sempre capo a persone già destinatarie delle precedenti interdittive, per evitare di apparire soggette all'influenza mafiosa, diretta o indiretta.

Opportunamente, il Prefetto Bellantoni ha sottolineato l'importanza della sinergia tra forze dell'ordine e autorità locali e che l'avvio dell'attività informativa è stato determinato dalla richiesta di comunicazione antimafia presentata dal Comune di Mantova alla Prefettura tramite la Banca Dati Nazionale Antimafia, strumento di prevenzione fondamentale a disposizione di tutti i sindaci.

"La situazione è piuttosto preoccupante perché non possiamo più parlare solo di infiltrazione. – ha ribadito il Questore Sartori - Stiamo assistendo a una campagna di conquista da parte delle organizzazioni criminali e la ndrangheta, in questo senso, è molto forte. Negli ultimi mesi, dall'inizio dell'anno, la Questura ha rigettato 5 richieste inoltrate da alcune persone e formulate attraverso società legate alla ndrangheta, con sede legale a Malta o in altri paradisi fiscali, di aperture di sale giochi/scommesse a Mantova e provincia.

Un altro segnale forte viene dal fatto che la Questura ha stato fatto annullare il provvedimento col quale il Tribunale di Reggio Calabria aveva mandato in sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno in una località della nostra provincia un importante personaggio collegato alla ndrangheta, ricollocato poi in un'altra zona d'Italia.

Questi, in un paio di settimane dal suo arrivo, stava già cercando di creare una piccola rete coinvolgendo corregionali qui residenti. Un tentativo, che si ripete spesso e a macchia d'olio, di stabilire connessioni e connivenze per avviare attività imprenditoriali. Da rilevare che negli ultimi tempi sono stati emessi anche 4 avvisi orali a carico di pluripregiudicati calabresi residenti nel mantovano, senza dimenticare gli arresti effettuati nei mesi scorsi nel viadanese".

Il Comune di Mantova ha immediatamente provveduto a sospendere la licenza e a determinare la chiusura del Bakery Cafè.


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