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Esuberi Corneliani, iniziata la lotta: 95% l'adesione al primo giorno di sciopero (VIDEO)
MANTOVA, 07 nov. - Ha scioperato il 95% della forza lavoro dello stabilimento Corneliani di Mantova questa mattina per dire no al piano industriale triennale predisposto dal management dell'azienda, controllata per il 51% dal fondo internazionale d'investimento Inbesticorp, che nel primo anno prevede 130 esuberi, il 28% della forza lavoro su Mantova.
Un successo che secondo i sindacati dimostra l'unione dei lavoratori decisi a respingere al mittente questo piano.
Domani seconda giornata di sciopero con assemblea alla quale prenderà parte il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, che ha fatto sapere di essersi già attivato per dire no a questo piano di tagli contattando la numero due del Mise, Alessia Morani.
"Difenderò con le unghie e con i denti - ha scritto il sindaco su Facebook - le lavoratrici e i lavoratori della Corneliani. Ci metterò tutto il cuore, la tenacia e la diplomazia di cui dispongo. Tutta la città lo farà . Oggi ho parlato con i sindacati, ho già informato la vice ministro dello sviluppo economico, venerdì sarò con le lavoratrici e i lavoratori della Corneliani e mi sono attivato per chiedere un incontro ai rappresentanti del fondo internazionale. L'azienda da alcuni anni vive certamente le difficoltà del mercato, principalmente nell'extra UE, ma la Corneliani rappresenta l'eccellenza nel tessile. La Corneliani è Mantova nel mondo, grazie alla competenza e al lavoro delle lavoratrici e lavoratori. Serve tempo, serve una gestione condivisa della fase difficile, servono investimenti veri e importanti e la garanzia che Mantova sarà centrale nella produzione. Ne usciremo insieme, faremo di tutto per uscirne insieme e avere le garanzie per il futuro dell'azienda".
Intanto stamattina operai e impiegati compatti hanno manifestato e presidiato l'azienda. "Corneliani - ha detto Michele Orezzi segretrio provinciale di Filctem Cgil rivolgendosi alla folta platea con bandiere e striscioni - non ha bisogno di riorganizzazione, perché questa è già stata fatta e sono già uscite dall'azienda molte persone in questi mesi. E' inaccettabile pensare di proporre un piano del genere che prevede di finanziare gli investimenti annunciati di 18,5 milioni di euro con i tagli del personale. Chiediamo investimenti e un interlocutore serio che abbia potere decisionale: questo serve ai lavoratori della Corneliani, non i tagli".
Presente anche il segretario generale di Cgil Mantova, Daniele Soffiati che ha ricordato l'importanza di "stabilire con chiarezza che l'azienda non deve andare via da Mantova. Il piano presentato è inaccettabile e i 130 esuberi devono essere ritirati". Nel corso della mattinata si sono alternati anche gli interventi di Adolfo Feudatari e Gianni Ardemagni della Cisl e Giovanni Pellizzoni di Uiltec oltre chei di diverse Rsu. Presenti anche il viceindaco di Mantova, Giovanni Buvoli e l'assessore Andrea Murari.
I sindacati e le Rsu hanno proclamato due giorni di sciopero e assemblee, iniziati oggi (giovedì 7 novembre) e hanno già scritto a Comune, Prefettura, Regione Lombardia, Ministero dello Sviluppo economico per informarli di quanto sta accadendo. Dopo l'incontro con la proprietà , già richiesto, a seconda di come andrà le parti sociali decideranno se programmae altri pacchetti di sciopero.
Anche il Pd locale ha inviato una nota stampa nella quale spiega come il piano esuberi di Corneliani sia "da respingere con tutte le forze".
Emanuele Bellintani dell'associazione eQual ed esonente di Potere al Popolo attacca la gestione d'azienda degli ultimi anni: "La crisi delo storico marchio Corneliani - dice - è l a conseguenza di precise scelte gestionali ed è inaccetabile ristutturare l'azienda sulla pelle di 130 operai e impiegati che ogni giorno fanno andare avanti l'azienda e a cui diamo massima solidarietà ".
Il candidato sindaco della Lega alle prossime elezioni comunali, Stefano Rossi parla di "un altro colpo pesantissimo per Mantova, una ferita che colpisce l'intero tessuto sociale in una città che ha pagato già un prezzo molto salato e continua a pagarlo".
(e.s.)
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