Mantovani in fuga verso l'estero, la provincia virgiliana ottava in Italia per 'fuga di cervelli'

Emigrazione Cervelli6MANTOVA, 15 ott. - Tre mantovani ogni mille (circa 1200 persone basandoci sul totale provinciale dei residenti, ossia 412mila) nel corso del 2018 hanno deciso di abbandonare il territorio provinciale per trasferirsi all'estero.

A dirlo è un'analisi dell'Istat, ripresa da alcuni quotidiani nazionali, che pone Mantova fra le prime dieci province per numero di partenze verso l'estero.

Per l'esattezza, la provincia di Mantova è in ottava posizione, preceduta da Trieste (poco più di 3 persone ogni mille abitanti) e seguita da Como (2,80) e Teramo (2,79). In prima posizione troviamo Imperia con quasi 4 abitanti ogni mille (3,76 per precisione), Bolzano (3,47), Macerata (3,30), Agrigento (3,22), Vicenza (3,03) ed Enna (3,03).

Il problema migratorio di Mantova è evidenziato anche dal dato che vede una provincia vicina come Parma nelle ultime posizioni della classifica, con 1,09 emigrati all'estero ogni mille abitanti, segno che in provincia di Parma gli abitanti sentono meno la necessità di emigrare rispetto a Mantova. L'analisi mette in risalto come la maggior parte dei cittadini che lasciano il nostro Paese per andare all'estero partano da città del nord e alla base della partenza ci sono essenzialmente due fattori: la mancanza di lavoro nel proprio paese e la volontà di migliorare la propria condizione professionale.

I dati Istat incrociati con quelli in possesso della Farnesina indicano che il 27,4% di chi se ne è andato nel 2018 ha tra i 18 e i 34 anni e il 30% è laureato.

Un dato questo di Istat e Farnesina che conferma il trend già evidenziato dalla Cgil prendendo in esame i dati della Fondazione Migrantes del Rapporto Italiani all'Estero basato sugli iscritti all'Aire (Registro degli Italiani residenti all'Estero): "i mantovani emigrati all'estero – dichiara il segretario generale della Cgil di Mantova Daniele Soffiati - sono passati dai 10647 del 2006 ai 25867 del primo gennaio 2018 (+150% in undici anni). Questi ulteriori dati ci dicono che altre 1200 persone se ne sono andate da Mantova. A emigrare è la forza lavoro, visto che la maggior parte di coloro che se ne vanno si concentra nella fascia compresa fra i 18 e i 49 anni di età. Ed è in crescita la cosiddetta fuga di cervelli: diplomati e laureati. Come evidenziato altre volte, si conferma che a fronte della perdita della capacità produttiva nel nostro territorio, si sono sempre più ridotte le occasioni di lavoro. La Cgil lo dice da tempo: servono investimenti pubblici strategici, una pianificazione della politica industriale che colleghi università, ricerca, progresso tecnologico e impresa".

Come ha evidenziato in una recente intervista Emilio Reyneri, docente di Sociologia dei processi economici e del lavoro all'Università Bicocca di Milano, "L'emigrazione all'estero riguarda soprattutto il Nord. Quella meridionale avviene, invece, all'interno dei confini nazionali. Chi va via lo fa per cercare opportunità migliori. Si tratta quasi sempre di persone formate, che parlano inglese, con attitudine a viaggiare e ad affrontare esperienze di studio all'estero".


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