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Turismo, a Mantova è quasi solo 'mordi e fuggi'. La provincia fanalino di coda lombardo per permanenza media
MANTOVA, 24 giu. - Cresce il turismo a Mantova, ma i turisti non si fermano. La città dei Gonzaga risulta essere la città lombarda con il maggior tasso di crescita turistica in termini percentuali (+35% dal 2013 a oggi). Ma le cose vanno male sul fronte delle presenze, ossia della permanenza media in città in costante calo dal 2012 a oggi (1,73 giorni).
Addiriturra a livello regionale, la provincia Mantova è fanalino di coda della Lombardia per permanenza (2,05 giorni a persone).
Questi dati sul turismo diffusi dall'Istituto Polis della Regione Lombardia un po' smorzano i toni trionfalistici con cui qualche settimana fa in Provincia di Mantova erano stati presentati i dati dell'Osservatorio Provinciale sul turismo.
"Nonostante l'aumento degli arrivi (126.414 nel 2018) sia un segnale sicuramente positivo - spiegano i consiglieri comunali di Forza Italia, Pierluigi Baschieri e Andrea Gorgati - tutto ciò dimostra che il turismo nella nostra città è sempre più "mordi e fuggi". Non siamo capaci di catturare e di far soggiornare i visitatori nella nostra splendida città , più che mai visitabile in una sola giornata o perfino in qualche ora come sostiene l'istituto Polis della Regione Lombardia. In questo modo non si crea quell'indotto economico tanto atteso dagli imprenditori e dai commercianti che nel turismo vedono un entrata compensativa visti i cali nei consumi dei mantovani".
Sottoliineano sempre Bachieri e Gorgati che il turismo di Mantova è, inoltre, un turismo di prossimità , ossia di persone che rientrano in serata: "Sono i numeri - dicono - a spiegarci la motivazione: un turista su due proviene dalle regioni limitrofe (Piemonte, Veneto ed Emilia Romgana) alimentando quello che è il cosiddetto turismo di prossimità . Innegabile il fatto che i turisti preferiscono sempre più vacanze brevi e ripetetute nel corso dell'anno, ma le statistiche appalesano che dietro i proclami trionfalistici in materia di turismo da parte di questa Amministrazione di centro sinistra, ci siano le consuete lacune di una città che non è in grado di sviluppare politiche turistiche per 365 giorni all'anno".
Sul fronte dell'accoglienza sono gli imprendiori turistici mantovani a storcere il naso di fronte a questi dati, come spiegano sempre i due consiglieri azzurri: "I primi a storcere il naso sono gli stessi imprenditori del sistema turistico che lamentano una occupazione dei posti letto disponibili durante l'intero anno solare ben al di sotto della media delle restanti città d'arte (oltre il 40%) e flussi turistici altalenanti. Non è un caso che il periodo da novembre sino all'inizio della Pasqua (marzo/aprile) rappresenti la fase con il minor numero di arrivi nella città . Manca una mostra di richiamo da troppi anni...".
Una possibile mossa per invertire questo trend secondo Baschieri e Gorgati sta nel fare team con altre città : "Se guardiamo città e territori confinanti comprendiamo che da soli non possiamo andare lontani. Ci sono città come Verona che da sole raggiungono i 4 milioni di visitatori ogni anno e zone come il Lago di Grada che nel solo periodo estivo raggiungono i 2,5 milioni di arrivi. E' inutile cercare la competizione, oggi più di ieri è necessario fare rete per costruire dei veri e propri percorsi turistici con queste aree per aumentare l'offerta ed i servizi turistici ed aumentare i soggiorni".
Un altro strumento da mettere in piedi al più presto, secondo Forza Italia è la struttura pubblico/privata di cui si parla da tempo: "Una struttura - dicono - in grado di elaborare in modo manageriale e non solo politico azioni di marketing territoriale, promuovere Mantova ed il suo territorio durante l'intero arco annuale, creare palinesti di eventi con una programmazione ben definita e puntare a sviluppare nuove tendenze turistiche che vadano oltre al turismo culturale e studentesco scommetendo su cicloturismo, eventi sportivi di richiamo nazionale e turismo religioso".
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