Arte in lutto: morto Lanfranco l'artista che studiò con Manzù e s'ispirò a Dalì

FrigeriLanfranco1QUINGENTOLE, 18 giu. - Mondo dell'arte in lutto per la scomparsa di Lanfranco Frigeri, artista comunemente noto solo con il nome di Lanfranco.

Pittore e scultore, Lanfanco era nato a Quingentole nel 1920 e spesso la sua arte è stata accostata a quella di Manzù del quale era stato allievo a Milano.

Figlio d'arte, Lanfranco rimane folgorato dai temi fantascientifici riportati da un periodico dell'epoca, L'avventuroso, nel quale trovavano spazio le strisce di Flash Gordon. E nei primi quadri di Lanfranco la prospettiva futurisica dei soggetti è un tema preponderante che lo caratterizzerà.

Ma i primi riconoscimenti arrivano negli anni '50 grazie alla scultura. Nel 1950, infatti, vince un concorso per una formella bronzea per una porta del Duomo di Milano e per la realizzazione della statua del beato Michele Carcano, tuttora posta su una guglia della facciata del Duomo. Sempre a Milano, ma nel cimitero monumentale, è possibile ritrovare una sua scultura, la statua di San Giovanni dell'Apocalisse realizzata nel 1955 e in grado di impressionare positivamente lo scultore britannico Henry Moore.

Negli anni '60 la sua produzione diviene prevalentemente pittorica: i temi (l'eros, le donne...)e lo stile sono molto influenzati da Salvador Dalì. Ritrae anche alcuni personaggi famosi come Dino Buzzati, con il quale instaurò un rapporto di reciproco scambio di opere.

Ha sempre vissuto a Quingentole unpaesee una zona che, come dichiarò in un'intervista, non avrebbe mai abbandonato perché fonte d'ispirazione con le sue campagne le sue nebbie, i suoi silenzi. Nel Museo Diocesano di Mantova una sala è interamente dedicata a Lanfranco. Nel 1970 l'autore di fantascienza Brian W. Aldiss utilizza il dipinto di Lanfranco I grandi maestri del sogno per la copertina del suo libro A Romance of the Equator. Lo stesso quadro è inoltre la copertina del disco de La maschera di cera "Le porte del domani" album del 2013. Un altro suo quadro diventa la copertina dell'album Felona e Sorona del gruppo progressive Le Orme.


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