Treni, la Regione chiede a Trenitalia di 'aprire il portafoglio'. Fuori dall'aula la protesta di sindaci e pendolari contro il taglio dei treni

Mantova Treni ProtestaRegioneMANTOVA, 14 nov. - Una giornata, quella di ieri in Regione Lombardia, che è ruotata intorno ai treni e al difficoltoso trasporto ferroviario regionale le cui conseguenze ricadono soprattutto sui pendolari. E chi è costretto a utilizzare per lavoro o studio la linea Milano-Mantova ne sa qualcosa.

Mentre il Consiglio regionale approvava a maggioranza un documento in cui sollecita Trenitalia a "aprire il portafoglio" e fare "gli stessi investimenti fatti da Ferrovie Nord Milano, socio paritario in Trenord", fuori dall'aula, in strada di fronte a Palazzo Lombardia, sindaci e pendolari protestavano al grido di "Non un treno di meno" contestando il modus operandi di Trenord che ha deciso di sostituire undici treni sulla tratta Mantova-Cremona con dei pullman.

La sollecitazione al gruppo Ferrovie dello Stato a fare investimenti è uno dei punti cardine contenuti nella Risoluzione sul servizio ferroviario regionale approvata oggi a maggioranza dal Consiglio regionale (46 sì, 27 no e 2 astenuti: a favore i gruppi di maggioranza, contrari PD, M5Stelle e +Europa, astenuti Lombardi Civici Europeisti) dopo un dibattito che ha catalizzato l'attenzione dell'Aula per oltre 3 ore su disagi e problematiche che vivono i 750 mila pendolari che utilizzano tutti i giorni i 330 treni che Trenord mette a disposizione per effettuare 2400 corse su 40 direttrici, 11 linee suburbane e 5 del Passante.

"Il documento – ha detto il relatore Andrea Monti della Lega - mette nero su bianco i disagi che tutti i giorni i pendolari patiscono, la Risoluzione non nasconde quello che non va, fotografa la situazione ma al tempo stesso traccia una concreta e veloce soluzione. E soprattutto chiede a Ferrovie dello Stato di fare la sua parte: la Lombardia ha investito 3 miliardi, FS solo 170 milioni. I numeri dicono tutto". La Risoluzione sollecita anche Trenord a rivedere la struttura organizzativa per garantire un livello adeguato di servizi, ma invita pure Rete ferroviarie italiane (Rfi) a interventi di ammodernamento e manutenzione della rete in Lombardia (al riguardo è stato approvato un ordine del giorno presentato dai Lombardi Civici Europeisti e sottoscritto da tutti i gruppi). Il documento tocca anche il contratto di Trenord con Regione Lombardia, sottolineando che l'ipotesi di rinnovo "fino al 2026 potrà essere valutata qualora venga garantita la possibilità di ulteriori investimenti in nuovo materiale rotabile." Rispetto al documento uscito dalla Commissione Territorio, l'Aula ha accolto sei dei 24 emendamenti presentati.

Anche il presidente della Regione, Attilio Fontana, in apertura di seduta ha riconosciuto le difficoltà in cui versa il trasporto ferroviario regionale: "Il servizio ferroviario in Lombardia - ha detto il presidente - versa in condizioni non degne della nostra regione: lo abbiamo pubblicamente riconosciuto fin dal nostro insediamento. Lo dico a chiare lettere: non vogliamo chiudere questa legislatura lasciando il servizio di trasporto ferroviario nelle stesse condizioni in cui lo abbiamo trovato". Fontana ha annunciato per oggi, mercoledì 14, un incontro a Roma con il ministro Toninelli per aprire il confronto con Governo, Rfi, Fs e Trenitalia.

Alessandra Cappellari, presidente commissione Affari Istituzionali, a margine del dibattito oggi in Consiglio regionale sul trasporto pubblico, e in particolare per quanto riguarda la tratta tra Mantova e il capoluogo di regione, ha precisato "Il Pd di Palazzi e con lui Colaninno da qualche anno ormai annunciano il raddoppio della linea, ma il raddoppio arriverà solo perché la scorsa settimana è stato sottoscritto il contratto di programma ove è stato mantenuto detto raddoppio, ma si parla del 2022! Nel frattempo occorre battere i pugni e cercare di partire il prima possibile con l'eliminazione dei passaggi a livello che intralciano notevolmente la nostra viabilità e causano ritardi e inefficienze. Auspichiamo che la soppressione dei passaggi a livello sulla tratta possa partire subito senza aspettare il 2022, un tema affrontato in un incontro dedicato con l'assessore Claudia Maria Terzi, alla presenza anche del consigliere Fiasconaro a dimostrazione del fatto che serve il sostegno di tutti per incardinare e seguire il percorso. Ora si cercherà un confronto con Rfi per mettere a punto un piano che consenta a questo territorio di risolvere un problema decisamente annoso". "Credo sia ora di finirla di far circolare treni sostanzialmente inutili e vecchissimi sulla linea tra Milano e Mantova, servono a un 1% dell'utenza che finisce per danneggiare il restante 99%. I treni link devono sparire su una tratta ad un solo binario e già congestionata. Inutile lamentarsi e poi non risolvere mai i problemi".

Il consigliere regionale del M5S Andrea Fiasconaro sul tema ha detto: "Ci tengo, a margine di questa discussione, a precisare due cose riguardo la linea ferroviaria Mantova/Milano: le risorse per il raddoppio della linea fino a Piadena ci sono e sono state confermate dal recente parere della commissione trasporti della Camera e Senato; se su questa linea si vogliono cancellare treni per sostuirli con autobus bisogna farlo prevendendo nuove risorse per il trasporto pubblico locale per acquistare nuovi bus ed aumentare il numero di corse. Per quanto riguarda il raddoppio dico chiaramente che é giunto il momento di fare pressione tutti insieme perché al piú presto si parta con il progetto definitivo: con il raddoppio si risolverebbero praticamente tutti i problemi di viabilitá sulla strada che collega Mantova con Cremona: passaggi a livello in primis. Abbiamo giá iniziato a lavorare insieme a tutti i livelli, dobbiamo solo continuare con costanza in questa direzione".


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