Tentata concussione, indagato il sindaco Palazzi che respinge ogni accusa

MANTOVA, 24 nov. - La Procura sta indagando il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, per il reato di tentata concussione.

In base a quanto appreso, e confermato all'Altra Mantova anche dall'avvocato Paolo Gianolio che si sta occupando della difesa del primo cittadino virgiliano, secondo l'accusa quest'ultimo avrebbe cercato di approfittare della propria carica pubblica per richiedere favori, nella fattispecie di tipo sessuale, alla vicepresidente di un'associazione culturale mantovana in cambio di contributi economici alla stessa associazione da parte dell'amministrazione comunale.

Una grave ipotesi di reato, ovviamente tutta da dimostrare, che il sindaco Palazzi, come confermatoci dall'avvocato Gianolio, "respinge con forza". I carabinieri del nucleo investigativo mercoledì mattina si sono presentati nell'abitazione del sindaco con un mandato di perquisizione e hanno sequestrato il telefonino, il tablet e un pc. Stessa procedura adottata anche nei confronti della presidente e della vicepresidente dell'associazione culturale al centro di questa vicenda.

"Un grosso punto di domanda - spiega Gianolio - è relativo a chi ha fatto l'esposto dal quale sono partite le indagini. Anche la presunta vittima del reato ipotizzato ha dichiarato alla stampa locale di non essere lei l'autrice della denuncia o dell'esposto. Per capire chi sia l'autore materiale dell'atto che ha dato origine alle indagini dobbiamo, però, aspettare che queste si concludano". Al sindaco e al suo legale, infatti, è stato consegnato solo un avviso di garanzia nel quale sono contenute l'ipotesi di reato e le generalità della presunta vittima della vicenda.

I carabinieri, sempre nel corso della mattinata di mercoledì, si sono recati anche in Comune dove hanno prelevato copie di alcuni atti amministrativi. Secondo quanto riferitoci dal legale del sindaco, dovrebbe trattarsi di "un paio di pratiche amministrative relative all'attività dell'associazione culturale al centro della vicenda. In particolare un semplice patrocinio concesso dall'Amministrazione Comunale a un evento promosso dall'associazione e una documentazione di contributo negato sempre allo stesso sodalizio. Provvedimenti dirigenziali che il sindaco non ha nemmeno visto".

Il primo cittadino di Mantova, a detta del suo legale, "conosce la persona che, secondo l'accusa, sarebbe la vittima della tentata concussione, ma respinge ogni accusa e confida di essere sentito al più presto dalla Procura per fare chiarezza e dimostrare, anche in virtù del ruolo istituzionale che ricopre, la sua più totale estraneità ai fatti". Il sindaco, "molto provato da questa vicenda" come ci conferma il suo legale, ha conosciuto la donna per motivi politici circa un anno e mezzo fa e, come confermato dallo stesso sindaco alla Gazzetta di Mantova, l'ha incontrata alcune volte nel suo ufficio in via Roma dove si sarebbe recata per presentare i progetti della sua associazione.

Sempre al quotidiano locale la presunta vittima del reato ha dichiarato: "Io non ho mai mosso nulla contro Palazzi, anzi, se emergeranno falsità sul suo conto lo difenderò".

Emanuele Salvato