Gli iper non fanno bene ai negozi di vicinato, a San Giorgio soffrono. Confcommercio replica allo studio Promoimpresa

Acquisti Market1MANTOVA, 10 ott. - "Sebbene lo studio non evidenzia conseguenze dirette sugli esercizi di vicinato riconducibili all'apertura della nuova grande struttura di vendita, questo non significa che i negozi di alimentari e i supermercati già presenti sul territorio non abbiano sofferto a causa della concorrenza arrecata dal nuovo iper. Anzi, è noto che una struttura di vendita di medie dimensioni, operante nel comparto alimentare, ha chiuso dopo l'arrivo dell'iper".

Non si fa attendere la replica di Confcommercio ai risultati sull'impatto dell'insediamento dell'Iper Martinelli nel territorio di San Giorgio di Mantova diffusi dall'amministrazione comunale.

Dati basati su un'indagine Promoimpresa in base ai quali, a due anni dall'insediamento, l'ipermercato non avrebbe un impatto negativo sul tessuto commerciale del territorio e, in particolare, non avrebbe danneggiato gli esercizi vicinato.

Confcommercio, da sempre contraria all'insediamento in provincia dell'ennesima grande struttura di vendita, sottolinea anche che "è ben noto a tutti, infatti, come nel mantovano gli insediamenti commerciali di grandi dimensioni rappresentino un unicum nel panorama regionale e nazionale, con un rapporto di mq per abitante tra i più alti".

C'è poi da considerare un altro fattore legato all'andamento dei consumi, tutt'altro che positivo: "L'Istat - scrive Confcommercio - , nel mese di agosto, ha rilevato, rispetto al mese precedente, un calo delle vendite al dettaglio dello 0,3% in valore e dello 0,4% in volume. Variazione ancor più negativa per le vendite di beni alimentari, che registrano una diminuzione dello 0,4%, sia in valore che in volume. Questi dati confermano le preoccupazioni condivise sulla dinamica dei consumi e rafforzano l'idea che la ripresa corrente sia ancora fragile".

L'associazione di categoria chiude sottolineando come i risultati dell'indagine Promoimpresa non siano sufficienti a decretare il benessere delle piccole e medie imprese dei due comuni. "Gli esercizi di vicinato e le imprese commerciali di piccole dimensioni, insediate sul territorio da decenni, cercano di resistere alla concorrenza e alla contrazione dei consumi in tutti i modi. Non sono isolati i casi di imprenditori che iniettano nelle casse aziendali capitale privato, pur di tenere alzate le serrande. La desertificazione commerciale, fenomeno che si registra in moltissimi comuni e che vede una lenta e continua moria di piccoli esercizi commerciali nei centri urbani, avrà conseguenze pesantissime sul tessuto economico e sociale di quel territorio, oltre a costituire una situazione di grande impoverimento per la stessa comunità", chiude Confcommercio.


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