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Mantova, le celebrazioni del 25 Aprile al monumento della Resistenza, al Famedio e alla Sinagoga
MANTOVA, 25 apr. – E' stata una mattina di celebrazioni ufficiali del 25 aprile, 72° anniversario della Liberazione.
Le autorità civili e militari hanno preso parte alle cerimonie in programma questa mattina iniziando da quella che si è tenuta presso il monumento della Resistenza ai giardini di viale Piave.
Alla presenza di molti cittadini, con lo schieramento del Picchetto del IV Reggimento Peschiera, dei labari, dei gonfaloni, delle bandiere e dei rappresentanti delle associazioni Combattentistiche e d'Arma e delle Associazioni mantovane Guide e Scout Cattolici Italiani, dopo l'inno d'Italia, don Stefano Peretti ha celebrato la Santa Messa.
Uno speciale intervento di don Giovanni Telò ha sviluppato il tema "La partecipazione dei cristiani alla Resistenza" mettendo in evidenza l'impegno patriottico e il prezioso contributo alla causa della libertà offerto da don Primo Mazzolari e quei preti mantovani che concretamente si opposero al nazifascismo.
Sul valore della Resistenza in ambito non solo nazionale si sono incentrate le parole del sindaco di Mantova Mattia Palazzi: un monito a non dimenticare i sacrifici su cui oggi si fonda la preziosa convivenza dei popoli europei.
Davanti al monumento alla Resistenza, poi, il Prefetto Carla Cincarilli, il consigliere regionale Anna Lisa Baroni e il sindaco Palazzi hanno deposto le corone d'alloro della Repubblica, Regione Lombardia e Comune.
Anche al Famedio, successivamente, si è svolta la breve cerimonia della posa di una corona del Comune di Mantova a commemorazione dei defunti.
Le celebrazioni sono poi proseguite presso la Sinagoga di via Govi dove, alla presenza delle autorità civili e militari, il presidente della Comunità Ebraica Emanuele Colorni ha brevemente ricordato i tragici eventi del 1º dicembre 1943, quando i nazisti occuparono la sede della comunità trasformandola in un campo di concentramento degli ebrei mantovani catturati la notte precedente, e del 5 aprile 1944, quando 42 ebrei furono trasferiti a bordo del convoglio n. 9 proveniente da Fossoli diretto nell'inferno di Auschwitz, dal quale solo due tornarono vivi.
La cerimonia si è conclusa con la toccante lettura dei nomi dei 99 deportati mantovani e della preghiera El Malach Rachamim, dedicata al ricordo delle vittime della Shoa.
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