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Mantova e Matera, la cultura riempie gli alberghi nel ponte dell'Immacolata secondo un monitoraggio Confesercenti. Ma il basso numero di strutture ricettive aiuta la performance della Capitale Italiana della Cultura
MANTOVA, 10 dic. - Città d'arte, meglio se capitali europea e italiana della cultura. Questo l'identikit delle città più visitate nel ponte dell'Immacolata.
E anche se gli elementi a disposizione per identificarle sono pochi, diciamo che sono sufficienti a far capire che si tratta, rispettivamente di Matera e Mantova. Necessario, però, fare dei distinguo.
Matera e Mantova. Sono loro le due città italiane che - almeno secondo il monitoraggio fatto per Confesercenti dal Centro studi turistici (Cst) di Firenze, che negli ultimi due giorni (6 e 7 dicembre) ha analizzato le prenotazioni effettuate nelle notti del ponte nelle strutture ricettive presenti su quattro portali online (Airbnb, Trivago, Booking, Expedia) situate in 50 località italiane - hanno registrato le più alte percentuali di occupazione delle strutture ricettive nelle notti comprese fra l'8 e l'11 dicembre.
Matera, capitale europea della cultura nel 2019, ha un tasso di occupazione del 93%, mentre Mantova dell'86%. A seguire, con un tasso di occupazione superiore all'80%, gloriose città d'arte italiane come Napoli, Torino, Verona, Bologna e i borghi del Chianti.
Pur senza sminuire la performance della città dei Gonzaga, bisogna dire che a influire sulle performance è il diverso numero di strutture ricettive presenti in città . Ovvio che Mantova fa meno fatica a riempire le 54 strutture ricettive prese in considerazione dal monitoraggio, rispetto a Matera che di strutture ne deve riempire 548.
Ed è facile intuire che anche città come Verona, Napoli, Torino, Roma, Firenze e Venezia abbiano un numero di strutture ben più alto di quelle presenti a Mantova sui 4 portali di prenotazioni on line presi come unità di misura dagli autori della ricerca. L'ampia disponibilità di strutture ricettive fa abbassare la percentuale di occupazione e così a Roma scende al 62%, a Firenze e Venezia al 67%.
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