Ministro Gualtieri: 'La previsione sul calo del Pil sarĂ a una cifra'
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- Creato 22 Settembre 2020
- Pubblicato 22 Settembre 2020
ROMA, 22 set. – Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ha ribadito che la previsione del calo del Pil italiano 2020 contenuta nella Nadef sarà "ad una cifra", grazie ad un "rimbalzo impetuoso nel terzo trimestre".
"Questo numero sarĂ a una cifra, nettamente migliore a rispetto a quelli di altri previsori internazionali che parlavano di un calo dell'11%" aveva detto Gualtieri parlando ad una iniziativa del 'Cortile di Francesco' ad Assisi.
Al tempo stesso il dato sarà "prudente perché sconta un rallentamento nel quarto trimestre. La situazione ovviamente non può che essere difficile, Pil italiano scenderà molto" ma meno alcune recenti previsioni fatte anche da soggetti internazionali.
"Questo terzo trimestre – e già la fine del secondo – ha registrato un rimbalzo superiore alle nostre precedenti previsioni, quello che posso dire è che la nostra previsione sul terzo trimestre sarà di un aumento del Pil superiore al calo del secondo che mi pare era 12,8, ci sarà un rimbalzo molto, molto significativo. Questo numero finale terrà è prudente, ma poco distante dal numero precedente. Sarà a una cifra, sotto al 10%. Siamo prudenti perché già scontiamo un quarto trimestre in rallentamento, rispetto al terzo impetuoso".
Quanto ai tempi, ha aggiunto Gualtieri, "stiamo materialmente redigendo la Nadef, la approveremo in consiglio dei ministri il 28-29 settembre".
Più in generale, il ministro ha sottolineato che di fronte all'emergenza Coronavirus l'Europa è stata capace di una "robusta azione comune. Devo dire che l'Europa questa volta – anche a differenza del passato – ha mostrato questa capacità di una robusta azione comune improntata alla solidarietà . Questo è stato importante, non scontato".
Tornando in casa propria, il ministro ha ricordato che quando si è deciso il lockdown la scelta non è stata facile, si è scelto di "assegnare il primato alla vita", ma alla fine la mossa si è rivelata decisiva anche per difendere l'economia. "Al centro vi è stata una scelta di campo che va rimarcata: si è scelto di assegnare il primato alla vita. Salvare le vite umane subordinando a questo anche un impatto pesante sull'economia: è stato uno dei dilemmi di quando abbiamo scelto il lockdown. Noi non abbiamo esistato e complessivamente l'Europa non ha esitato".
"Poi – ha aggiunto – si è scoperto che non era proprio così: facendo questo si faceva anche una scelta economicamente più saggia, non era vero che le due cose dovessero essere in contraddizione".
"Proprio una risposta massiccia", ha aggiunto il ministro, ha permesso di tutelare il sistema economico. "Anche con scelte inedite che nessuno in occidente aveva preso prima di noi – e vi posso assicurare che non è stato semplice siamo stati i primi, anche se poi lo hanno fatto tutti. Ma questa scelta si è rivelata giusta anche dal punto di vista economico, chi ha contenuto di più il virus ha potuto ripartire in sicurezza, anche con un certo grado di ripresa".
(askanews)
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