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Ponte di Genova, Conte all'inaugurazione: 'dimostrazione che il Paese sa rialzarsi'

Genova PonteSanGiorgio Inaugurazione1GENOVA, 04 ago. - "Genova deve ripartire e lo fa da qui". A dirlo il premier Giuseppe Conte ieri durante il discorso tenuto per l'inaugurazione del nuovo ponte di Genova, il ponte San Giorgio progettato dall'archistar Renzo Piano.

L'inaugurazione della nuova infrastruttura arriva 720 giorni dopo il crollo del ponte Morandi a causa del quale, come noto, lo scorso 14 agosto persero la vita 43 persone.

"Il Ponte che oggi inauguriamo è figlio della volontà di ricomporre ciò che è stato spezzato ma anche delle competenze e dei talenti", ha aggiunto il premier. "Oggi Genova riparte, forte della sua fiera operosità, così come ha fatto in tanti momenti della sua gloriosa storia, confidando soprattutto nella forza del lavoro", ha detto ancora, sottolineando: "Genova è la dimostrazione che il nostro Paese, al contrario di tanti stereotipi, sa rialzarsi, sa affrontare e superare le difficoltà, sa tornare a correre".

"Questo ponte - ha spiegato il premier - ci restituisce un'immagine di forza e anche di leggerezza". "Questo è il ponte - ha aggiunto - frutto della forza del lavoro, dell'energia creativa del genio italico. L'architetto Renzo Piano ce lo ha ricordato: dalla sua idea progettuale è passato poco più di un anno, circa mille duecento persone hanno lavorato indefessamente per realizzare questa opera mirabile".

"Il ponte che oggi inauguriamo è figlio di questa forza d'animo, della volontà di ricomporre ciò che è stato spezzato, ma anche delle competenze e dei talenti. Genova deve ripartire e lo fa da qui". "Questo ponte ha la funzione di creare questa nuova unità dopo la profonda frattura determinata dal tragico crollo del 14 agosto 2018, di generare nuova fiducia per riavvicinare i cittadini di Genova, della Liguria e dell'Italia intera alle istituzioni e allo Stato", ha spiegato il premier.

"Lo Stato, con la ricostruzione di questo Ponte, ci insegna che riesce a mostrare il suo volto migliore quando i suoi diversi livelli di governo, le sue articolazioni istituzionali, le risorse agiscono tutte in sinergia con spirito collaborativo nel perseguire l'interesse comune", ha scandito Conte ringraziando il sindaco di Genova, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, l'ex ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e l'attuale titolare del Mit Paola De Micheli.

"Non siamo qui semplicemente per tagliare un nastro e forse non è neppure facile abbandonarsi ad intenti celebrativi: è ancora troppo acuto, tangibile - spiega Conte - il dolore per la tragedia che si è consumata in questo luogo". "Il nostro commosso pensiero - ha aggiunto il premier - è rivolto alle 43 vittime, ai loro familiari che con coraggio e con tenacia - e sono ormai due anni - continuano a mantenere vivo e fecondo il ricordo dei loro cari nella memoria collettiva della nostra comunità nazionale".

"Il governo - ha continuato - ha ritenuto doveroso promuovere e condurre il complesso procedimento di contestazione degli adempimenti che hanno causato il crollo del Ponte. E proprio di recente questo procedimento si è concluso con l'accordo di ridefinire i termini della convenzione, di riportare in equilibrio, giuridico ed economico, l'originario rapporto concessorio, con la possibilità di garantire in modo più efficace gli investimenti in termini di manutenzione ordinaria e straordinaria. Stiamo anche lavorando per ridefinire la governance e il controllo della società concessoria".

"Il nostro obiettivo fondamentale è stato sempre e sarà quello di tutelare l'interesse pubblico, che non è stato adeguatamente garantito dalla struttura regolativa della precedente concessione", ha aggiunto.

Il premier Conte, concludendo il suo intervento, ha ricordato che nel 1945 Piero Calamandrei fondò la rivista "Il Ponte": "L'intento di questo grande giurista e protagonista della ricostruzione morale e materiale del nostro Paese dopo il secondo conflitto mondiale - ha affermato - era di offrire un contributo culturale e un impulso progettuale per gettare un ponte tra un passato di distruzione e un futuro di rinascita che si ergesse sulle macerie della guerra".

Nel numero inaugurale della rivista "il nostro Calamandrei scrive: 'Il nostro programma è già tutto nel titolo e nell'emblema della copertina... un ponte crollato e fra i due tronconi delle pile rimaste in piedi una trave lanciata attraverso, per permettere agli uomini che vanno al lavoro di ricominciare a passare'. Ecco l'uomo che torna ad attraversare il ponte è l'immagine della vita che riprende il suo corso. E, per riprendere le parole di Calamandrei, 'la ritrovata unità morale dopo un periodo di profonda crisi'".

Quindi, anche questo ponte Genova San Giorgio, "ha questa funzione: creare nuova unità dopo la profonda rottura determinata dal tragico crollo del 14 agosto 2018, di generare nuova fiducia, per riavvicinare i cittadini di Genova, della Liguria e dell'Italia intera alle istituzioni e allo Stato", ha concluso.

All'inaugurazione era presente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha incontrato i familiari delle vittime prima della cerimonia. Erano presenti anche il ministro alle Infrastrutture e trasporti Paola De Micheli, il sindaco di Genova e commissario straordinario alla ricostruzione Marco Bucci con il governatore Ligure Giovanni Toti.

Sotto la pioggia sono stati osservati tre minuti di raccoglimento per le vittime.


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