Scissione Renzi, per Zingaretti la nascita di 'Italia Viva' rappresenta un rischio

  • Stampa

ZingarettiNicola2ROMA, 19 set. – Per Nicola Zingaretti la nascita nella maggioranza di "Italia Viva" e l'uscita dal Pd di Matteo Renzi rappresentano per la tenuta del Governo "un rischio, perché con una nuova sigla politica cambia il quadro di governo".

"Pertanto mi appello al senso di responsabilità di tutti - spiega Zingaretti - e noi faremo di tutto perché non sia così" e sia evitata la destabilizzazione di maggioranza e Governo.

"Io da quando il governo è partito – e anzi ancora prima, dal mese di agosto, – dice il segretario del Pd intervistato dal Corriere della Sera - ho detto una cosa molto chiara: che noi dobbiamo, nel comune programma di governo ma anche nella società, rafforzare uno spirito di comunità nei confronti dei 5 Stelle. E questo spirito noi dovremo provare a costruirlo con tutte le forze della maggioranza con contenuti chiari e spirito aperto".

Quanto alle alleanze alle prossime elezioni Regionali, "noi non dobbiamo catapultare nei territori formule politiche che potrebbero anche provocare crisi di rigetto però – esorta Zingaretti - dobbiamo provare, territorio per territorio, a vedere se si riesce a fare una sintesi tra partiti diversi, come eravamo noi e i5Stelle fino a poche settimane fa, per mettere in campo nuove proposte una nuova classe dirigente. Questo è avvenuto nel governo nazionale. Non bisogna avere paura di confrontarci, noi possiamo e dobbiamo farlo. Grazie al confronto, infatti, abbiamo rotto la saldatura tra l'elettorato della destra di Salvini e quello del Movimento 5 Stelle in cui convivono pulsioni diverse".

Senza escludere, infine, che alleanze al Governo e alle Regionali siano foriere di ulteriori sviluppi. "Io credo – argomenta Zingaretti- che uno degli errori del governo gialloverde sia stato quello di mantenere cristallizzate le differenze tra le due forze politiche della maggioranza. Questo ha generato mesi di ritardi, incomprensioni e litigi, provocando un danno immenso pagato dall'Italia e dagli italiani. Noi ora dobbiamo fare l'opposto. Cioè maturare un processo politico di confronto, di dialogo e di avvicinamento che porti a dei risultati molto concreti. Come è avvenuto adesso, nelle trattative per la formazione del governo grazie agli sforzi di entrambe le parti, si lavora per alzare gli stipendi degli italiani attraverso il taglio delle tasse, per varare un importante piano casa per le fasce sociali più deboli e aprire una nuova stagione di investimenti per le imprese. Credo che sia segno di grande maturità non rinunciare alle proprie idee ma al contempo non avere paura di confrontarsi e fare altri passi insieme".

(askanews)


Questo sito utilizza cookie di terze parti (leggere la pagina informativa per approfondimento). Continuando con la navigazione si accetta il loro uso. Per informazioni dettagliate sulla normativa dei cookies, leggi la nostra privacy policy.

Accetto i cookies per questo sito.

EU Cookie Directive Module Information