Governo, Conte: 'Una prova di coraggio'. In aula l'opposizione grida 'Elezioni' e 'Bibbiano'
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- Creato 10 Settembre 2019
- Pubblicato 10 Settembre 2019
ROMA, 10 set. – Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ieri in aula alla Camera ha esposto un lungo e articolato intervento sulle linee programmatiche del nuovo esecutivo.
Per un'ora e mezza esatta, in piedi tra il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese alla sua destra e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, alla sua sinistra, con i deputati di M5S, Pd e Leu che applaudono per una trentina di volte.
Ma diverse sono anche le contestazioni da parte dell'opposizione, soprattutto dei deputati della Lega e di Fratelli d'Italia, in modo particolare verso la fine dell'intervento, quando Conte sottolinea la "prova di coraggio" cui sono chiamate le forze politiche di maggioranza. Tutti in piedi i deputati del Carroccio e quelli rimasti in Aula (pochi) di FdI, gridano "elezioni" scandendo le sillale con il battito delle mani sopra i banchi. Poco prima hanno gridato "Poltrone". E quando il premier sottolinea l'impegno del governo sulle misure per la famiglia, dagli scranni dell'opposizione si leva il grido "Bibbiano".
E mentre alla Camera Conte faceva il suo intervento, sono stati diversi i momenti di tensione oggi tra manifestanti di Fratelli d'Italia e forze dell'ordine in via del Corso, davanti a Palazzo Chigi. I manifestanti hanno cercato di raggiungere piazza Montecitorio per partecipare alla manifestazione contro il governo, ma la piazza è stata chiusa, e hanno sfondato qualche transenna. "Oggi il popolo dimostra di ribellarsi alla truffa che avete messo in piedi ed è qui a ribadire la libertà , la digità e il diritto degli italiani", ha detto il leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che ha preso la parola dal palco della manifestazione indetta dal suo partito in piazza Montecitorio.
Meloni ha voluto parlare solo dopo che il premier nominato ha concluso il suo intervento in Aula e ha voluto ringraziare quanti sono presenti in piazza, citando, in paricolare, Giovanni Toti, "i sindaci presenti e la Lega con Matteo Salvini", il quale ha ricevuto una vera e propria ovazione. "Siamo in piazza per differenziarci da chi si chiude nel palazzo, per differenziarci dal governo. Qui c'è una piazza aperta, là c'è un palazzo chiuso", ha detto il leader della Lega Matteo Salvini.
Attenta e rigorosa, invece, la gestione dell'Aula del presidente della Camera, Roberto Fico, che stoppa le contestazioni prima che arrivino a degenerare, invita a moderare i toni e ad intervenire durante il successivo dibattito. "Dobbiamo far concludere il presidente del Consiglio – afferma – Rispettiamo il luogo in cui siamo. E' la democrazia parlamentare".
Applausi particolarmente sentiti si levano dai banchi della maggioranza quando Conte affronta il tema della riforma fiscale e della lotta all'evasione, sottolineando che "tutti devono pagare le tasse, proprio tutti". Ed anche quando, subito dopo, cita il taglio del cuneo fiscale, ossia "la riduzione delle tasse sul lavoro". Applausi dalla maggioranza anche quando Conte invita i ministri ad usare toni sobri nelle parole e nell'uso dei social. Poi prende le difese della ministra dell'Agricoltura Teresa Bellanova, presa di mira sui social network per il colore blu elettrico dell'abito che ha indossato il giorno del giuramento. E della collega delle Infrastrutture Paola De Micheli. La maggioranza applaude compatta, così come tutti i ministri.
(askanews)
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