Governo, Salvini frena la crisi: 'Sì a taglio parlamentari'. Di Maio: 'Non molliamo'

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DiMaioLuigi7ROMA, 17 ago. – Dopo un Ferragosto 'complicato' per il Governo, di botta e risposta tra il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Interno Matteo Salvini sembra essere il Movimento Cinque stelle l'ago della bilancia in questa crisi che si trascina da nove giorni senza che nessuno del governo gialloverde si sia dimesso.

Il capo politico del Movimento Cinquestelle Di Maio smentisce e bolla come una "fake news" la notizia di un'offerta golosa da parte della Lega per ricucire: lui premier al posto di Conte per un bis dell'alleanza Lega-M5s al governo. "Non ci interessano poltrone, non ci interessano giochi di palazzo – puntualizza -. Per noi è importante il taglio dei 345 parlamentari per dare un grande segnale di cambiamento. Punto. Abbiamo sempre lavorato per fare il meglio del Paese e soprattutto in questo momento dopo che la Lega ha fatto piombare l'Italia in una crisi senza precedenti, nel pieno di agosto".

Tutto si deciderà il 20 agosto quando il premier Giuseppe Conte – che in questi giorni in ogni occasione pubblica, da Foggia a Genova, ha parlato e fatto promesse a cittadini e sindaci come se fosse destinato a restare in una posizione di governo – riferirà in aula. "Chi sfiducerà Conte lo farà per evitare che si voti il taglio dei parlamentari. Questa è la realtà", ha chiosato Di Maio. La mozione di sfiducia della Lega a Conte sta ancora lì ma più di un dirigente di peso del partito ha spiegato che tocca a Salvini decidere se ritirarla o meno. Peraltro Salvini ha ribadito che "la Lega voterà ancora il taglio dei parlamentari".

Ma se la giornata del 20 agosto si concluderà in Senato con le dimissioni di Conte (che ci sia voto o meno) questo farà saltare la seduta parlamentare del 22 a Montecitorio sul taglio dei parlamentari. Salvini questo lo sa benissimo. Come sa che se mai il governo si rimettesse in sesto i Cinquestelle esigerebbero il salario minimo. Lo stesso Salvini deve fare i conti anche in casa dove più di un parlamentare ricorda che "in 11 mesi di cose buone ne sono state fatte".

Proprio di salario minimo, peraltro, parla il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio ipotizzando un patto di legislatura, alla tedesca "come Cdu e Spd", "scritto", tra i Dem e i Cinquestelle. Ma la strada per i dem è molto in salita. Al minimo profumo di riappacificazione tra M5s e Lega Matteo Renzi promette lotta dura: "Siamo pronti a un Governo Istituzionale per salvare le famiglie dall'aumento dell'Iva e per evitare che l'Italia sia isolata in Europa. E siamo ancora più pronti – aggiunge – a fare un'opposizione ancora più dura se grillini e leghisti si rimetteranno insieme per una banale esigenza di poltrone".

Nel Pd la linea del segretario Nicola Zingaretti resta contraria ai "governicchi" e aperta a costruire un'altra maggioranza solo se ci sono condizioni "vere, serie, di alto profilo". Insomma, una strategia di attesa. Attenzione, si fa infatti notare, "c'è ancora un governo" e la situazione è dunque in continuo divenire. Di certo bisogna essere "pronti" alle urne.

Difficile fare pronostici. Ci prova un politico di lungo corso come Pierluigi Castagnetti: "Scommettiamo? Salvini ritirerà la mozione di sfiducia. (A proposito di chi non è attaccato alla poltrona)" scrive su Twitter.

(askanews)


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