Reddito cittadinanza, rischio boomerang per il mondo del lavoro

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DiMaioLuigi2ROMA, 7 gen. – Il reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle e del suo leader Luigi Di Maio, per ora presenta molte incognite.

Non si sa come funzionerà e, sulla base delle anticipazioni, mettendo sulla bilancia i pro e i contro sembrano esserci più ombre che luci.

Il dato di partenza sicuro è rappresentato dal miliardo di risorse per potenziare i centri per l'impiego (Cpi). Che poi tanto sicuro non è. La norma recita infatti "fino a un miliardo" e di questa somma si dice che si possono spendere 120 milioni nel 2019, 140 nel 2020 e 160 nel 2021 per i dipendenti. Sugli altri 880 milioni non si dice come dovranno essere spesi e chi autorizzerà a spenderli. C'è poi un altro elemento sicuro: l'assunzione di 4mila "navigator" entro aprile. E anche questo tanto sicuro non sembra o quantomeno non è chiara la competenza. Le assunzioni possono essere fatte per esempio da Anpal Servizi, controllata dall'Anpal (Agenzia per le politiche attive del lavoro)? In realtà, dovrebbero essere le Regioni a fare le assunzioni perché Anpal Servizi non può imporre i suoi dipendenti ai Cpi regionali.

"A dicembre 2017 è stato concordato un piano di rafforzamento dei centri per l'impiego che prevedeva l'assunzione di 1.660 dipendenti – dice ad Askanews Gianni Bocchieri, direttore generale istruzione, formazione e lavoro della Regione Lombardia – perché non partiamo già da quelli? E' vero che sono assunzioni a tempo determinato, ma andrebbero ad aggiungersi ai 4mila".

Bocchieri spiega in modo chiaro la linea della Lombardia: "Siamo contrari che il potenziamento non avvenga da parte delle Regioni. Noi siamo pronti a fare i concorsi, a selezionare e a procedere alle assunzioni senza immaginare che ci possa essere l'Anpal Servizi a fare da general contractor".

Un altro elemento di confronto "e su cui abbiamo già messo le mani avanti nelle due riunioni con Di Maio – prosegue – è che in Lombardia non abbiamo alcuna intenzione di far retrocedere gli operatori privati. Abbiamo fondato il sistema sulla collaborazione tra pubblico e privato. Una caratteristica del nostro sistema è che con la promozione del privato non è che vogliamo privatizzare i benefici e, quindi, i ricavi. Ma è esattamente il contrario. I rischi che in Lombardia si creino la file come in Sicilia sono uguali, ma la differenza è che io ho 800 dipendenti e in Sicilia ce ne sono 1.800. Il mercato del lavoro non funziona allo stesso modo. Noi abbiamo detto ai privati 'partecipate anche voi al patto di servizio'. Come? Raccordandovi con i centri per l'impiego".

Secondo Bocchieri "pensare di concentrare tutta la politica del reddito di cittadinanza sui Cpi significa di fatto ingolfare tutto. L'unica cosa che per ora appare chiara nella norma è che dobbiamo fare le assunzioni dei 4mila. Come potenziamo con altri investimenti i Cpi ancora non è invece chiaro. E, soprattutto, se la disciplina dell'assegno ha questa macchinosità credo che per accettare una sola pratica ci vorranno giornate di lavoro e di controllo". Il dg istruzione, formazione e lavoro della Regione Lombardia non è pessimista, ma realista: "La vedo complicata. E' complicato arrivarci. Ma noi non diciamo che non ce la faremo. Siamo pronti a lavorare già da oggi con un piano più preciso e puntuale. Intanto, ci dicano cosa hanno fatto in questi mesi".

(askanews)


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