Alitalia, sindacati pronti a nuovi scioperi

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Sciopero Trasporti Aerei3ROMA, 24 feb. - Dopo lo sciopero di ieri di 4 ore del settore del trasporto aereo che riguarda Alitalia, le aziende di gestione aeroportuale e di handling, il personale di terra delle compagnie aeree straniere, i sindacati fanno sapere che sono pronti a nuovi stop.

I sindacati ritenegono ancora che non ci siano le basi per una trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro che è scaduto il 31 dicembre scorso.

L'azienda, lamentano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo, dal primo marzo, ha intenzione di applicare un Regolamento aziendale, al posto del contratto scaduto, facendo decadere anche gli scatti di anzianità. Tutto ciò viene giudicato dai sindacati un atto unilaterale senza precedenti, che deve essere del tutto azzerato prima di far partire qualsiasi trattativa. Per questo, le categorie dei lavoratori hanno chiesto che il confronto riparta in sede governativa.

"La discussione sul contratto va fatta senza ultimatum e senza ricatti", ha detto il segretario nazionale della Filt Cgil, Nino Cortorillo, spiegando che lo sciopero è stato proclamato "per protestare contro la situazione di crisi di Alitalia con l'assenza di un piano industriale e la volontà, ancora in atto, di passare dal contratto nazionale ad un regolamento aziendale che rappresenta un fatto senza precedenti e di una gravità assoluta".

Ma i sindacati sono pronti a nuove agitazioni se l'azienda azzererà tutto. "Assolutamente siamo pronti a nuovi scioperi in Alitalia, noi non molliamo di un centimetro", ha spiegato il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi. "L'azienda deve azzerare tutti gli atti unilaterali, compreso il regolamento aziendale, rispettare l'applicazione del contratto e gli scatti di anzianità".

"Abbiamo chiesto - ha proseguito il segretario generale della Uiltrasporti - che ci sia un incontro in sede di Governo che parta dal superamento totale degli atti unilaterali. Noi abbiamo solo lo sciopero come strumento, sapendo comunque bene che ogni nuova agitazione spinge l'azienda più vicina al baratro".

Intanto dopo vari rinvii, sembra che il Piano Industriale verrà presentato tra la fine di febbraio e i primi dieci giorni di marzo. L'unica cosa certa è che l'azienda punta a un risparmio dei costi per 160 milioni nel 2017 e la chiusura di alcune rotte. Nulla di certo neanche sul numero degli esuberi che secondo alcune indiscrezioni di stampa si aggirerebbero intorno alle 2 mila unità.

(askanews)


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