Referendum, 47 milioni di italiani alle urne. Accuse incrociate tra i comitati
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- Creato 04 Dicembre 2016
- Pubblicato 04 Dicembre 2016
ROMA, 4 dic. - Quasi 47 milioni di italiani sono chiamati a decidere se approvare o meno la riforma costituzionale Boschi-Renzi che modifica 47 articoli della Costituzione cambiando il funzionamento delle istituzioni.
La riforma è stata approvata con la maggioranza assoluta dei membri del Parlamento ma non con i 2/3 e quindi, come previsto dall'articolo 138 della Costituzione, è scattato il referendum confermativo. Non ci sarà l'incognita quorum ma peseranno gli indecisi.
Il corpo elettorale, ripartito nei 7.998 Comuni e nelle 61.551 sezioni, è pari a 46.714.950 elettori, di cui 22.465.280 maschi e 24.249.670 femmine. A questi vanno aggiunti i 3.995.042 elettori aventi diritto al voto per corrispondenza all'estero, di cui 2.077.455 maschi e 1.917.585 femmine.
Sabato sono volate ancora le accuse incrociate di violare il silenzio elettorale tra i comitati del SÏ e del No al referendum costituzionale, giorno in cui per legge si è obbligati a sospendere (pubblicamente) la campagna alla vigilia del voto.
Embargo dribblato pure da Fi che ha voluto dare notizia dell'incontro tra Silvio Berlusconi e i giovani volontari della campagna #IovotoNo, nota seguita da video dell'ex premier postato su Fb. E non sono mancati i commenti dalle file dem per "l'ultima bufala M5s": aver postato su Fb e poi rimosso la foto della piazza di Renzi ieri gremita a Firenze "per coprire il flop" di quella di Grillo a Torino per la chiusura della campagna referendaria.
A dare il via alla polemica, una nota del comitato Basta un sĂŹ: "La pubblicazione sulla pagina Facebook del Comitato per il No di un video con protagonista Anna Falcone, vicepresidente dello stesso Comitato, determina la rottura del silenzio imposto alla vigilia del voto", ha scritto il presidente Antonio Funiciello, aggiungendo: "Mancando norme certe sul rispetto di tale silenzio sui nuovi mezzi di comunicazione quel post rappresenta un segnale che indurrĂ anche tutti gli altri soggetti interessati a sentirsi liberi di proseguire sui social e sul web la campagna per il referendum di domani".
Subito dopo è toccato a Deborah Bergamini, responsabile Comunicazione di Fi, a vergare un'altra nota di denuncia: "Mi preme segnalare che il comitato BastaunsÏ, non soddisfatto delle decine di milioni di euro che finora ha speso nella campagna referendaria, continua a fare propaganda a pagamento anche oggi, giorno di silenzio elettorale, attraverso una pubblicità presente sul motore di ricerca Google. Tra l'altro la pubblicità del comitato per il SÏ è ingannevole e subdola in quanto attribuisce al presidente Berlusconi una volontà di voto opposta a quella da lui espressa chiaramente a favore del No".
(askanews)
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