FMI, brusco peggioramento dell'economia mondiale

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FMI3ROMA, 19 ott. – Il Fondo Monetario Internazionale, nel suo ultimo World Economic Outlook presentato a Washington, ha confermato il peggioramento della dell'economia mondiale.

"Dopo aver rallentato bruscamente negli ultimi tre trimestri del 2018 – si legge nel documento – il ritmo dell'attività economica globale rimane debole. La spinta delle attività manifatturiere, in particolare, si è sostanzialmente indebolita a livelli mai visti dall'ultima crisi finanziaria globale".

"L'Aumento delle tensioni commerciali e geopolitiche hanno aumentato l'incertezza sul futuro del sistema commerciale globale e della cooperazione internazionale di più in generale, riducendo la fiducia delle imprese, le decisioni di investimento e il commercio globale".

L'istituzione di Washington sottolinea che le prospettive rimangono comunque "precarie". Ecco le cifre: la crescita globale è prevista al 3,0 per cento per il 2019, il suo livello più basso dal 2008-2009 e con un taglio di 0,3 punti percentuali rispetto al World Economic Outlook di aprile 2019. La crescita raggiungerà il 3,4 percento nel 2020 (con una revisione al ribasso di 0,2 punti percentuali rispetto ad aprile), principalmente come conseguenza di un previsto miglioramento dei risultati economici in un certo numero di mercati emergenti di America Latina, Medio Oriente, ed Europa che attualmente sono in tensione.

Per l'Eurozona la crescita prevista è pari all'1,2% (-0,1) per quest'anno e all'1,4% (-0,2) per il prossimo. Per gli Stati Uniti la previsione è di un +2,4% per il 2019 (-0,2) e di un +2,1% per il 2020 (+0,2). Per la Cina la crescita prevista quest'anno è del 6,1% (-0,1) mentre per il prossimo è vista in frenata al +5,8%. Diversa dimamica per l'India che accelererà dal +6,1% di quest'anno al +7% del prossimo.

Previsioni comunque per nulla scontate visto che, sottolineano gli economisti di Washington, "con l'incertezza sulle prospettive per molti di questi paesi, un rallentamento previsto in Cina e negli Stati Uniti, e con l'esistenza di importanti rischi al ribasso, potrebbe materializzarsi un ritmo molto più contenuto dell'attività economica globale". La ricetta per prevenire un simile risultato, include "politiche che mirino decisamente a disinnescare le tensioni commerciali, rinvigorendo la cooperazione multilaterale e il tempestivo sostegno all'attività economica ove necessario".

(askanews)


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