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Siria, l'offensiva finale contro l'Isis lanciata da oltre 190 giorni

Siria Isis AttaccoCoalizione2DAMASCO, 23 mar. – Sono passati più di 190 giorni da quando è stata sferrata l'offensiva finale contro l'Isis in Siria.

Giorni di duri combattimenti con almeno 3.500 morti e oltre 63.000 rifugiati e per la prima volta, più di 1.000 jihadisti dello Stato Islamico (Isis) che hanno deposto le armi consegnandosi al nemico.

Sono questi i numeri che segnano la fine in Siria del Califfato islamico almeno nella sua forma di 'Stato' proclamata dal suo leader Abu Bakr al Baghdadi nell'estate del 2014, come documenta oggi l'Osservatorio siriano per i diritti umani, una ong che conta su una estesa rete di attivisti in tutto il Paese.

Una fine non ancora annunciata ufficialmente dai vincitori sul campo che sono le forze democratiche siriane, (SDF) un'alleanza curdo-araba sostenuta dagli Stati Uniti che in queste ore sta rastrellando l'ultimo piccolo accampamento dell'Isis a Baghouz, una minuscola cittadina delle provincia orientale siriana Deir Ezzor che sta a ridosso della frontiera irachena.

Dopo avere cacciato gli uomini neri dalla loro ormai ex capitale siriana Raqqa, l'SDF ha lanciato l'"offensiva finale" lo scorso 10 settembre. Un'operazione – sostenuta dal cielo dagli aerei della coalizione internazionale guidata dagli Usa – che ha visto i combattenti curdi liberare, una dietro l'altra, tutte le località siriane lungo la sponda est del grande fiume dell'Eufrate per terminare all'estremo punto al confine, appunto la cittadina di al Baghouz.

Ed ecco nel dettaglio i numeri di questa feroce lotta durata 192 giorni e 'verificati' dall'Osservatorio siriano. I morti accertati sono 3.506 e sono così distribuiti: 1.442 combattenti dell'Isis uccisi in battaglia; altri 720 'giustiziati' per vari accuse dalla stessa organizzazione; 753 morti tra i combattenti di SDF; e un totale di 591 vittime civili, di cui 273 bambini e 64 donne. Con il termine 'rifugiati' si vuole indicare le persone fuggite dalle zona controllate durante l'offensiva e sono in prevalenza famigliari dei jihadisti o combattenti del'organizzazione terroristica.

(askanews)


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